A Palermo è caccia al tritolo di Cosa nostra per il Pm Di Matteo

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A Palermo è caccia al tritolo che le cosche avrebbero già messo da parte per colpire il pm Nino Di Matteo. Stamani gli uomini della Guardia di Finanza stanno passando al setaccio vicolo Pipitone, nella zona dei cantieri navali, che secondo il pentito Vito Galatolo, che da settimane collabora coi magistrati, sarebbe il luogo dove Cosa nostra avrebbe nascosto l’esplosivo. Galatolo ha fatto il nome di Vincenzo Graziano, reggente del mandamento di Resuttana fermato stamani, come quello dell’uomo che ha procurato in Calabria il tritolo destinato al magistrato che regge l’accusa nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Graziano, finito in manette già nell’operazione “Apocalisse”, lo scorso giugno, era tornato in libertà a luglio. Oggi per lui si sono riaperte le porte del carcere con l’accusa di associazione mafiosa firmata dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dai sostituti Francesco Del Bene, Amelia Luise, Annamaria Picozzi, Dario Scaletta e Roberto Tartaglia. I militari impegnati in queste ore sono più di un centinaio e fanno parte del Nucleo valutario della Guardia di finanza, del comando provinciale e del Gico.