La sacerdotessa del rock Patti Smith ha ricevuto il prestigioso premio per la poesia Ruth Lily (Ruth Lily Poetry Prize), riconoscimento istituito nel 1986 dalla filantropa a cui è intitolato, tra i più ricchi nel campo della poesia. Quest’anno il premio – amministrato dalla Poetry Foundation e destinato a poeti americani – per i 110 anni della rivista “Poetry”, è andato eccezionalmente a 11 poeti per un totale di 110.000 dollari di montepremi. La grande poetessa e cantautrice, 76 anni questo dicembre, in un’intervista a France Presse rilasciata dalla sua Chicago rivela: “Traggo ispirazione dai miei amici. Traggo ispirazione dai giovani e anche in modo astratto da cosa fanno. Intendo, viviamo in casa, il mondo è in un simile tumulto, e ci sono così tanti, siamo in un mondo così travagliato, ma allo stesso tempo, c’è così tanta creatività”, ha affermato Smith, che è anche pittrice e fotografa, oltre che cantautrice e poetessa.
“Recitare poesia, leggere poesia era qualcosa di molto forte nella New York della fine degli Anni Sessanta e inizio Anni Settanta. Avevo così tanmta energia ed ero davvero una bambina del rock and roll, semplicemente stare lì a leggere un poema non era mai soddisfacente per me. E velocemente ho fuso i miei poemi con qualche accordo, qualcosa per spingermi, per spingermi a improvvisare più poesia. Questo si è come evoluto in una band di rock and roll, una band di rock and roll”. “Io sono una persona ottimista, devo esserlo, sono viva. Ogni giorno è come se vivessi il mantra di Jimi Hendrix: ‘Evviva, mi sono risvegliato da ieri’. Mi sveglio, sono così felice di essere qui. Ma ho delle grandi preoccupazioni. Non è che sono ottimista o pessimista. Sono profondamente, profondamente preoccupata e affranta.
“Questo è quello che i giovani e le donne dell’Iran stanno facendo. Loro sono semplicemente, le loro vite sono sulla linea del fronte. Non sappiamo quante persone sono state uccise, ma stanno occupando, stanno rovesciando il loro governo con i numeri, come hanno fatto i seguaci di Gandhi”, conclude l’autrice della hit “People have the power” (1988). Nota per uno dei migliori album della storia, “Horses”, lei considera il suo maggiore successo “Just Kids”, un libro di memorie uscito nel 2010 e scritto per il suo amico Robert Mapplethorpe. Uscirà questo mese in libreria “A Book of Day”, un volume basato sulle riflessioni postate sul suo account Instagram.