Un Museo della Merda per parlare di arte e di un progetto ecologico d’avanguardia. Una scelta volutamente provocatoria, ma sostanzialmente esplicativa per comprendere il senso di un’idea che unisce tradizione e innovazione, arte e tecnologia. Succede a Castelbosco in provincia di Piacenza e grazie all’omonima azienda agricola di Gianantonio Locatelli, che ha avuto l’intuizione di riutilizzare gli scarti organici della sua azienda agricola per produrre metano e materia per mattoni e intonaco.Il percorso museale, che guarda con intensità all’arte contemporanea, è scandito dai lavori di Michael Badura, Gianfranco Baruchello, Bernd&Hilla Becher, Claudio Costa, Daniel Spoerri, oltre a David Tremlett e Anne e Patrick Poirier. Oltre alla produzione di questi artisti ormai storicizzati, il Museo della Merda, pensandosi come vero laboratorio in perpetuo divenire, ospiterà e favorirà anche lavori di altri artisti interessati ai temi e ai prodotti dell’azienda.