di Laura Della Pasqua
La legge di Stabilità già fa acqua da tutte le parti. I tecnici del Servizio Bilancio del Senato hanno messo a nudo le bugie propagandistiche del premier Matteo Renzi. Passati ai raggiX tutte le misure emerge che innazitutto il taglio alla spesa non sarà realizzato con una riduzione degli sprechi ma con una sforbiciata alla sanità pubblica. Non solo. L’abolizione della Tasi è solo parzialemente compensata da altre risorse e questo costringerà i Comuni a rivedere i bilanci riducendo i servizi. Non convince poi il presunto maggior gettito del canone Rai in bolletta e sarebbe incerto il gettito dai Giochi. Difficile infine da valutare l’impatto sulle finanze pubbliche dall’aumento dell’uso del contante. Ma andiamo con ordine. Il punto a maggior “rischio di tensione sui conti” è quello della sanità. Ieri oltre all’analisi minuziosa dei tecnici del Senato, una serie di audizioni hanno indicato luci ma soprattutto ombre della Stabilità. Alle critiche venute soprattutto dal presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, Renzi ha risposto convocando i governatori (probabilmente per domani) e con ironia: “Ora ci divertiamo. Eliminino gli sprechi invece di scaricare sempre sui cittadini. Non permetterò di mettere nuove tasse”.
Sforbiciata alla Sanità – Il presidente della Conferenza delle Regioni Chiamparino ha suonato l’allarme: per il 2016 al fondo sanitario nazionale serve un miliardo in più. Altrimenti, avverte, potrebbe essere difficile far fronte alle scadenze contrattuali, ai farmaci salvavita, al piano vaccinale e ai nuovi Lea.
Regioni a secco – Sempre Chiamparino in audizione sottolinea che a fronte di tagli alla spesa di 5,9 miliardi, più di 4 miliardi saranno a carico delle regioni, circa due terzi. Di questi, 2 miliardi provengono dalla sanità e il resto dall’extra sanità. «I 17 miliardi di tagli in tre anni non sono insostenibili e mettono a rischio la sopravvivenza delle Regioni» ha detto Chiamparino.
Tasi – I tecnici hanno acceso i fari sugli effetti dell’abolizione della tassa sulla prima casa e sull’Imu agricola e per gli imbullonati. Il minor gettito pari a 3,75 miliardi deve esser compensato per non creare buchi nei bilanci comunali. La Stabilità richiama all’utilizzo del Fondo di solidarietà comunale, quello per il finanziamento dei Comuni ai fini perequativi, alimentato da una parte dell’Imu che va ai Comuni. Dal 2016, la dotazione del Fondo viene incrementata proprio per tenere conto delle nuove esenzioni. Ma secondo i tecnici tale misura “può determinare un irrigidimento dei bilanci comunali in quanto limita la possibilità di manovra dei Comuni a valere sulle proprie entrate”.
Canone Rai – Altro tema critico. I tecnici vogliono vederci chiaro e chiedono maggiori informazioni sulle stime dell’impatto della norma sul pagamento del canone Rai attraverso la bolletta elettrica. Sarebbe utile poter acquisire maggiori dettagli sui livelli di morosità per il pagamento delle forniture di elettricità e sulle entrate attese. I tecnici si chiedono anche se si è tenuto conto di eventuali contenziosi in relazione ad incertezze applicative che potrebbero derivare dalla nuova presunzione legale di possesso di apparecchio televisivo.
Uso del contante – Sull’aumento del limite per la circolazione del contante (da mille a tremila euro), la relazione dei tecnici sottolinea che non ci sono effetti sulle finanze pubbliche da quantificare, ma mette in fila le precedenti previsioni normative che avevano stretto i cordoni sulla circolazione del contante, e le relative giustificazioni, evidenziando di fatto che il governo ha scelto un cambio di rotta.
Decontribuzione – Sulla proroga della decontribuzione (tagliata da un limite di 8mila a uno di 3.250 euro) per le nuove assunzioni, il dossier dice che per il 2016 lo sgravio contributivo unitario sarà di circa 1.700 euro su base annua. Mette in guardia ancora dalla possibile sottostima della platea dei beneficiari, che il governo fissa in 1 milione circa per il prossimo anno, visto il successo riscontrato già nel 2015 e le previsioni di ripresa economica.
Opere di ricostruzione – Dubbi veri e propri arrivano invece sugli 1,5 miliardi di garanzie per i finanziamenti legati alle opere di ricostruzione dopo catastrofi. Ci potrebbero essere problemi di copertura.
Spending review – I tecnici del servizio Bilancio sono perplessi sulla “qualità” dei risparmi da realizzare attraverso la Consip nei processi d’acquisto.
Patronati – C’è scetticismo sulla praticabilità dei tagli per 48 milioni ai finanziamenti dei Patronati alla luce dei “ripetuti interventi” già effettuati su quella voce.
Giochi – Incerto il maggior gettito che dovrebbe arrivare dall’aumento dell’imposta sui Giochi, per una serie di variabili da valutare.