Diventerà la prima autostrada green e hi-tech nel panorama europeo. L’A4 Milano Torino cambia pelle grazie a Gipave, un brevetto al 100% Made in Italy sviluppato da Iterchimica, azienda presieduta da Vito Gamberale attiva in 90 paesi nella produzione di tecnologia per asfalti sostenibili, in collaborazione con G.Eco, società del gruppo A2A, Università degli Studi di Milano-Bicocca e Directa Plus. Il risultato di un ricerca durata 6 anni è un asfalto innovativo, sostenibile e sicuro realizzato con grafene e plastiche dure riciclate, come giocattoli, cassette della frutta o cestini, e con il riutilizzo del 70% di fresato proveniente dal vecchio manto autostradale. Ecco di cosa di tratta: ‘Consiste nel recuperare una frazione di plastica, che sono le plastiche dure che tendenzialmente andavano al termovalorizzatore, quindi venivano bruciate, e del grafene e degli altri additivi che uniti danno un piccolo granulo, che aggiunto nell’asfalto che cosa fa? Aumenta significativamente le performance dell’asfalto’, spiega Federica Gannattasio, amministratore delegato di Iterchimica.
Una svolta soprattutto in termini di sostenibilità: ‘Il grande risparmio ambientale che si ha adottando questa tecnologia – chiarisce la manager – è dovuto all’impiego senz’altro di plastiche dure a fine vita, al riutilizzo del vecchio materiale fresato, quindi del vecchio asfalto che viene reimpiegato totalmente nella nuova pavimentazione, e all’allungamento della vita utile della pavimentazione che avrà un 75% in più di vita utile quindi meno manutenzioni nel futuro’. Sì, perché a beneficiarne sarà soprattutto l’ambiente: ‘Abbiamo stimato il 30% in meno del risparmio energetico, pari al fabbisogno annuale di 30 mila famiglie, il 38,5% di riduzione delle emissioni di CO2, parliamo dell’assorbimento di 115 mila alberi, nonché il riutilizzo di materiali da recupero quindi tonnellate e tonnellate di materiali che non vengono utilizzati in nuovo impiego ma che vengono che sono materiali al 100% recuperati’, sottolinea ancora Giannattasio.
Una tecnologia non a caso scelta da ASTM, gruppo che gestisce la tratta Milano-Torino e secondo operatore mondiale di reti autostradali in concessione. Ma la ripavimentazione di 250 km lungo la cosiddetta prima corsia, vale a dire quella riservata alla marcia lenta di camion e mezzi pesanti e perciò più soggetta al deterioramento, rappresenta solo l’inizio di un percorso all’interno del più ampio progetto ‘Smart Road’. ‘Partiamo con la Torino Milano, la completeremo tutta ci siamo impegnati a farlo – mette in chiaro Umberto Tosoni, amministratore delegato ASTM – Andremo avanti in questa direzione per riuscire a esportare questo modello in tutta la nostra rete e spero proprio in tutta la rete italiana che diventi uno standard. Evidentemente avendo anche 5 mila km in Brasile lo porteremo anche lì. E stiamo entrando nel mercato americano dove speriamo di poter iniziare a gestire degli assi stradali e delle infrastrutture anche per loro, e quindi esportarlo anche lì’.