Abruzzo, da lunedì lavoro a distanza per dipendenti Regione
La situazione sull’epidemia dopo i 113 test eseguiti dal laboratorio
Il servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione Abruzzo fa sapere che sono 113 i test per il Covid 19 eseguiti dal laboratorio di riferimento regionale di Pescara dall’inizio dell’emergenza a oggi. Di questi 84 sono risultati negativi, mentre altri 16 sono attualmente in corso. Il numero dei pazienti risultati positivi al contagio è di 9 casi, di cui 7 già confermati dal risultato delle controanalisi dell’Istituto Superiore di Sanità e dello Spallanzani di Roma. Nessuno è al momento ricoverato in terapia intensiva. La differenza tra il numero totale e quello degli esiti è legato al fatto che alcuni test sono stati eseguiti più volte sullo stesso paziente. Complessivamente, i pazienti sottoposti a test nella nostra regione sono stati 106: 19 nella Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 12 nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 57 nella Asl di Pescara e 18 nella Asl di Teramo.
Intanto da lunedì lavoro a distanza per i dipendenti della regione. Lo fa sapere l’assessore al Personale della Regione Abruzzo, Guido Liris. “La Regione Abruzzo adotta misure straordinarie per contenere la diffusione del coronavirus e assicurare la continuità dei servizi, attraverso flessibilità e lavoro a distanza, per consentire le maggiori precauzioni possibili, preservare la salute di tutti e venire incontro alle esigenze delle famiglie in una situazione inedita come quella che si sta affrontando in questo periodo. Nella serata di ieri, 5 marzo, il Dipartimento Risorse umane della Giunta regionale, con circolare 67057/20, ha fornito precise indicazioni in merito alla procedura da seguire per il ricorso a modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa per i dipendenti dell’Ente, in attuazione a quanto indicato lo scorso 4 marzo dal Ministro per la Pubblica Amministrazione”. Sempre secondo l’assessore, “il carattere diffusivo dell’epidemia Covid-19 ed il rapido incremento dei casi di contagio, nonché la presenza di soggetti positivi al virus sul territorio regionale, impongono l’adozione di misure urgenti atte a consentire modalità di svolgimento della prestazione lavorativa in termini di flessibilità”.
“In particolare possono accedere alla modalità di lavoro agile, a far data da lunedì prossimo, 9 marzo, tutti i dipendenti della Giunta regionale appartenenti alle seguenti categorie sensibili, che faranno apposita istanza: portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio (come attestato da certificato medico); coloro che si avvalgono di servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa; ed i dipendenti sui quali grava la cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia (come risultante dall’autodichiarazione del dipendente che indicherà che l’altro genitore non usufruisce già di istituti finalizzati all’assistenza dei figli). Per i dipendenti che non rientrano, invece, nelle suddette casistiche, il lavoro agile è concesso per un massimo di tre giorni settimanali per le attività già oggetto di ricognizione e dichiarate compatibili. In tal caso, è necessario acquisire il parere positivo del Dirigente che avrà cura anche di programmare le giornate di prestazione in modalità flessibile, in modo da garantire un’alternanza di presenza dei dipendenti negli appositi uffici”. Il lavoratore autocertifichera’ l’orario di servizio, tramite la compilazione di un report di attività giornaliera, in cui siano evidenziati l’ora di inizio e di cessazione del lavoro, inviandolo telematicamente al dirigente responsabile . Tutti coloro che abbiano necessità di usufruire della misura straordinaria, dovranno presentare richiesta al proprio dirigente, mentre è già attiva sul sito della Regione la piattaforma per poter lavorare in modalità “smart working”. “E’ in queste ore in fase di studio – conclude Liris – l’ipotesi di estensione dello smart working a tutti i dipendenti di ogni grado e livello della Regione Abruzzo con figli a carico in età scolastica fino a 14 anni, nell’ottica della massima attenzione alle famiglie in difficoltà perché obbligate ad organizzarsi a causa della chiusura delle scuole”.