La Juventus è stata multata di 718mila euro in relazione alla cosiddetta manovra stipendi dal Tribunale Federale Nazionale. Nessun punto di penalizzazione. Stop ai processi e rinuncia a qualsiasi ricorso da parte dalla società bianconera sulle vicende pendenti. Tutti gli altri dirigenti rinunciano con il patteggiamento a eventuali ricorsi sia alla corte federale d’appello sia al Collegio di garanzia presso il Coni.
Il TFN ha accettato anche le altre sanzioni proposte nei confronti degli ex dirigenti Juve. In particolare, 47 mila euro di multa a Fabio Paratici, 35,25 mila euro per Pavel Nedved e 32,5 mila euro per Federico Cherubini. Multe anche per Cesare Gabasio (18,5 mila euro), Paolo Morganti (15 mila), Giovanni Manna (11,75 mila) e Stefano Braghin (10 mila). Stralciata la posizione di Andrea Agnelli che ha deciso di non patteggiare e andrà a giudizio il 15 giugno.
“Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver definito ad ogni effetto con gli organi della Giustizia sportiva il procedimento FIGC n. 336 pf 22-23 (relativo alle c.d. “manovre stipendi 2019/2020 e 2020/2021”, ai rapporti con taluni agenti sportivi, nonché a taluni presunti “rapporti di partnership” con altri club) a fronte dell`irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a Euro 718.240,00 e della rinuncia alla presentazione di ricorso innanzi al Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI avverso la decisione emessa dalla Corte Federale d`Appello della FIGC in data 22 maggio 2023 nel procedimento relativo alle c.d. “plusvalenze”. Così la Juventus, in una nota, commenta il patteggiamento con la Procura della Repubblica accettato dal Tribunale Federale che ha multato la società bianconera di 718mila euro.
“La Società – prosegue la nota – pur ribadendo la correttezza del proprio operato e la fondatezza delle proprie argomentazioni difensive ha ritenuto di accedere all`applicazione di sanzioni su richiesta ex art. 127 CGS nei termini sopra indicati nel miglior interesse della Società stessa, dei suoi azionisti e di tutti gli stakeholders (sia appartenenti al mondo dello sport che non). La definizione di tutti i procedimenti sportivi FIGC aperti consente infatti alla Società di conseguire un risultato certo, mettendo un punto fermo e superando lo stato di tensione e instabilità che inevitabilmente discenderebbe dalla prosecuzione di contenziosi incerti negli esiti e nei tempi, permettendo inoltre al management, all`allenatore della Prima Squadra e ai giocatori di concentrarsi sull`attività sportiva ed in particolare sulla programmazione complessiva della prossima stagione (sia con riferimento alle attività sportive che per quanto attiene ai rapporti di business con gli sponsor, le altre controparti commerciali e quelle finanziarie)”.
“C’è un momento per la verifica, gli accertamenti e i giudizi ma anche uno per decidere e guardare al futuro con maggiore serenità, un momento per pensare alla progettualità, il tutto nel rispetto delle regole. Quest’ultimo atto è previsto dalle nostre norme, dal codice di giustizia sportiva, auspicabile e condiviso. Credo sia il risultato più bello per il calcio italiano l’aver trovato un momento di serenità”. Lo ha detto il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, commentando il patteggiamento della Juventus sulla manovra stipendi che ha visto la società bianconera punita con un’ammenda.
“Si parla di giustizia sportiva non in maniera puntuale. La nostra giustizia è veloce, puntuale, rigorosa. E credo che nell’arco di 30 giorni, con i termini che sono stati fissati, esaurisce il suo percorso” prosegue Gravina. “Abbiamo un problema; non avendo la determinazione di termini perentori all’interno del terzo grado, è un ‘vulnus’ che non è più accettabile. Bisogna intervenire in tempi rapidi, vuoi per quel che è di nostra competenza, vuoi per provvedimenti del parlamento italiano per ripristinare i canoni di una giustizia che sia al passo dei tempi nel campo della giustizia ordinaria ma soprattutto di quella sportiva”, conclude Gravina.