I Commissari Straordinari dell’Ilva hanno firmato degli Heads of Agreement con ArcelorMittal, sospendendo il contenzioso e ponendo le basi per trovare un accordo piu’ completo entro il mese di gennaio e un nuovo piano industriale per l’acciaieria. L’accordo prevede la partecipazione dello Stato nel capitale a fronte di un rilancio di Taranto con tecnologie innovative a minore impatto ambientale e la tutela dei livelli occupazionali sulla base di accordi che dovranno essere negoziati con i sindacati. Per l’azienda “l’accordo non vincolante” costituisce la base per continuare le trattative sul piano industriale, incluso un investimento azionario da parte di un ente partecipato dal Governo; previsti investimenti in tecnologia verde da realizzarsi anche attraverso una nuova societa’ finanziata da investitori pubblici e privati.
“Un primo importante passo avanti per la soluzione positiva di una vicenda che riguarda oltre 10.000 lavoratori – ha commentato il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri – che coinvolge il tessuto economico e civile della citta’ di Taranto, che deve assicurare la tutela della salute di lavoratori e cittadini e garantire la tenuta del sistema industriale italiano, di cui l’industria siderurgica e meccanica costituiscono l’ossatura”. L’auspicio di Gualtieri e’ che nelle prossime settimane ci sia il massimo impegno di tutti per arrivare a un accordo finale. Una speranza frenata pero’ dalla posizione dei sindacati, molto critici per essere stati esclusi dalla trattativa. “L’intesa tra Governo e ArcelorMittal e’ di un’inaudita gravita’, realizzata senza coinvolgere i lavoratori”, ha detto Rocco Palombella, segretario generale Uilm.
“Un negoziato con la data di chiusura non e’ pensabile: sono i contenuti che definiscono un accordo”, ha affermato la segretaria generale della Fiom Francesca Re David, secondo cui “non si puo’ pensare alla data finale e chiamare il sindacato a cose fatte”, a discutere “dentro un recinto gia’ fissato”. Sulla stessa lunghezza d’onda la Fim: “Hanno escluso le parti sociali – ha dichiarato il segretario nazionale Valerio D’Alo’ – non e’ corretto: e’ il loro accordo e bisognera’ parlarne con i lavoratori”. In serata arriva la rassicurazione del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli: “Ovviamente non si potra’ proporre un cambio di piano industriale senza un accordo sindacale”. Patuanelli ha quindi garantito che nell’intesa e’ previsto il mantenimento degli attuali livelli di occupazione. Ma per le federazioni dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil l’unico accordo e’ quello firmato con l’azienda il 6 settembre 2018, che stabiliva zero esuberi e la riasssunzione nel 2023 dei lavoratori rimasti nell’Ilva in as. La trattativa -avvertono – non puo’ che partire dal rispetto delle condizioni stabilite poco piu’ di un anno fa.