Accordo di pace in Medio Oriente: la risposta di Hamas e la guerra in corso

Accordo di pace in Medio Oriente: la risposta di Hamas e la guerra in corso
Il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani
7 febbraio 2024

L’annuncio di una possibile svolta nei negoziati di pace in Medio Oriente è giunto direttamente dal premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, il quale ha comunicato di aver ricevuto “una risposta positiva” dalla fazione islamica Hamas allo schema di accordo mediato a Parigi da Stati Uniti, Egitto e Qatar. Durante una conferenza stampa tenutasi a Doha, alla quale ha partecipato anche il segretario di Stato USA Antony Blinken in visita nella capitale qatariota, Al Thani ha precisato che la risposta di Hamas include “alcuni commenti, ma in generale è positiva”.

Secondo fonti ufficiali, i miliziani di Hamas hanno confermato attraverso il canale Telegram di aver trasmesso la loro posizione al Qatar e all’Egitto, esprimendo un atteggiamento positivo nei confronti della proposta di mediazione francese. Tuttavia, hanno sottolineato la necessità di condizioni specifiche, tra cui “un cessate il fuoco totale e comprensivo” e la “fine dell’aggressione”, ovvero il ritiro completo dell’esercito israeliano da Gaza, oltre al “completamento dello scambio di prigionieri”.

La reazione alla risposta di Hamas è stata mista. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, l’ha definita “un po’ oltre il limite”, ma ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno considerando seriamente la questione. Nel frattempo, in Israele i primi commenti sono stati improntati al pessimismo, anche se non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali da parte del governo. Il nodo cruciale per la conclusione di un possibile accordo di pace rimane la questione del cessate il fuoco e del ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. Il governo israeliano considera queste condizioni “inaccettabili”, il che rende la situazione ancora più delicata.

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Il segretario di Stato Blinken, che si appresta a visitare Israele al termine della sua missione diplomatica in Medio Oriente, si trova ora a cercare di conciliare le posizioni delle parti coinvolte. Alcuni commentatori suggeriscono che potrebbe puntare molto sulla promessa di normalizzazione delle relazioni tra Arabia Saudita e Gerusalemme per favorire un accordo. Nel frattempo, il New York Times ha reso noto che almeno 32 ostaggi detenuti da Hamas sono morti, secondo una valutazione interna delle forze di difesa israeliane. Si teme che altri 20 ostaggi siano stati uccisi.

Questi dati sono stati resi pubblici in un momento in cui l’IDF continua le operazioni nel sud della Striscia di Gaza, con particolare attenzione a Khan Yunis, dove sono stati rinvenuti documenti che confermano i legami tra Hamas e l’Iran. Parallelamente, emergono preoccupazioni riguardo al comportamento di alcuni soldati israeliani, dopo che sono state diffuse immagini su TikTok che mostrano atti vandalici e commenti offensivi nei confronti dei palestinesi. Infine, la tensione nel Mar Rosso resta alta, con il leader degli Houthi dello Yemen che minaccia azioni ulteriori se Israele non mette fine agli attacchi a Gaza. La situazione rimane dunque incerta, mentre la comunità internazionale cerca di mediare un accordo che possa porre fine alla violenza in corso.

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