Riduzione rischi banche, Italia si astiene

Riduzione rischi banche, Italia si astiene
25 maggio 2018

Il Consiglio Ecofin svoltosi oggi a Bruxelles ha approvato a maggioranza qualificata, con l’astensione dell’Italia e della Grecia, il “pacchetto bancario” che la Commissione europea aveva presentato nel novembre 2016, che mira a ridurre il rischio per le banche con un giro di vite per i requisiti patrimoniali e prudenziali degli enti creditizi e delle imprese d’investimento, e con alcune modifiche alla normativa sul risanamento e la risoluzione delle banche. Il pacchetto sarà ora presentato al Parlamento europeo come posizione comune del Consiglio per il negoziato colegislativo (“trilogo”) che dovrebbe portare all’adozione finale nei prossimi mesi. Il rappresentante permanente italiano presso l’Ue (assente il ministro uscente Pier Carlo Padoan) ha comunicato l’astensione dell’Italia, secondo la linea polemica espressa costantemente in questi anni dal Ministero dell’Economia e delle Finanze: nella costruzione dell’Unione bancaria, in questi anni, sono state adottate numerose misure per ridurre il rischio, come volevano i tedeschi e “il blocco nordico”, mentre non sono stati mossi passi sufficienti per la condivisione del rischio. E il pacchetto bancario approvato oggi continua sulla strada della riduzione del rischio senza fare progressi sulla condivisione.

In particolare, la Germania continua a opporsi testardamente alle due principali misure di condivisione del rischio che dovrebbero completare l’Unione bancaria: l’uso dell’Esm (il Fondo salva stati) come rete di sicurezza (backstop) per il Fondo di risoluzione bancaria, e soprattutto la garanzia europea per i depositi (Edis). Secondo la posizione espressa costantemente dal governo italiano in questi anni, per far progredire la convergenza tra Stati membri è necessario che le misure di riduzione del rischio e di condivisione del rischio procedano in parallelo. il blocco nordico tedesco, invece, continua a pretendere che vengano realizzate tutte le misure di riduzione del rischio prima ancora di cominciare a parlare di condivisione, e senza nessuna garanzia che alla fine si arrivi davvero all’approvazione delle misure che dovrebbero concretizzarla. Dopo l’accordo di oggi, la Commissione intende spingere perché a giugno si possano fare passi avanti, finalmente, almeno sul backstop dell’Esm per il Fondo di risoluzione bancaria, mentre ci sono poche speranze che la Germania cambi una virgola della sua posizione contraria alla garanzia europea dei depositi. askanews

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