Politica

Accordo sicurezza Cina-Isole Salomone: perché preoccupa gli Usa?

L’accordo di sicurezza firmato tra la Cina e le Isole Salomone, di cui oggi Pechino ha dato conferma, preoccupa gli Stati Uniti e i suoi alleati nel Pacifico, in particolare l’Australia. Ma perché un’intesa che coinvolge questo piccolo Stato insulare del Pacifico fa tanto rumore da spingere Washington a inviare d’urgenza una delegazione di alto livello nell’arcipelago? La ragione va cercata forse nel contenuto stesso dell’accordo: secondo una bozza filtrata a marzo conterrebbe la possibilità per l’Esercito del popolo cinese di dispiegare propri uomini, di fatto di creare una base nel Pacifico.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha confermato che nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Wang Yi e il suo omologo delle Isole Salomone Jeremiah Manele hanno firmato l’accordo. Si tratta – ha detto Wang Wenbin – di un patto “che non è diretto contro alcuna terza parte” e è “parallelo e complementare agli esistenti meccanismi di cooperazione per la sicurezza bilaterali e multilaterali”. Più specificamente, servirebbe a rafforzare la capacità delle Salomone di mantenere “l’ordine sociale, le vite delle persone e le proprietà, l’assistenza umanitaria e la risposta ai disastri naturali”.

Rassicurazioni che non rassicurano certamente Washington, la quale aveva annunciato poche ore prima una missione per questa settimana del numero uno del Dipartimento di Stato per l’Asia Kurt Campbell e dell’assistente segretario di Stato per l’Asia orientale e il Pacifico Daniel Kritenbrink nell’arcipelago. A febbraio gli Usa hanno anche annunciato l’apertura di un’ambasciata alle Salomone. Anche l’Australia, una volta diffuse nelle scorse settimane informazioni sui dettagli dell’accordo di sicurezza, ha fatto pressione sullo Stato insulare perché ci ripensasse.

L’Australia ha da quasi 20 anni un accordo di sicurezza con le Salomone dove ha tenuto per 14 anni forze di pace per gestire le tensioni etniche che sono terminate solo pochi anni fa. La Cina sta creando una rete di relazioni nel Pacifico. Sia le Isole Salomone che Kiribati nel 2019 hanno riconosciuto Pechino, tagliando i loro rapporti con Taiwan. Si tratta di Paesi con un loro valore strategico: avere una base in quell’area consentirebbe alla Cina di possedere un contraltare rispetto alla presenza militare americana alle Hawaii e a Guam.

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