Starlab, una delle future stazioni spaziali commerciali in via di sviluppo, nascerà dalla collaborazione tra il primo contraente, l’azienda aerospaziale americana Voyager Space e Airbus Space and Defence, salita a bordo da poco. Il lancio è previsto nel 2028; sarà più piccola della Stazione Spaziale Internazionale ma con un diametro maggiore, circa 8 metri e come l’ISS sarà dedicata prevalentemente a compiti di ricerca scientifica in microgravità.
La joint venture tra i due partner per lo sviluppo e la gestione di Starlab è stata annunciata nei primi giorni di agosto 2023. Alla fine del 2021 la Voyager si è aggiudicata, tramite la consociata Nanoracks, un contratto da 160 milioni di dollari, dalla Nasa, per sviluppare Starlab. Ora, nel programma entra anche Airbus che ha diversi stabilimenti in Europa e questo faciliterà l’accesso ai servizi anche da parte dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dell’industria aerospaziale europea, nel cui ambito l’Italia detiene una posizione di primo piano.
In futuro, l’ISS dovrà essere sostituita e la Nasa sta pensando a strutture private; di recente ha già assegnato un budget di 130 milioni di dollari alla Blue Origin di Jeff Bezos e 125,6 milioni alla Northrop Grumman per sviluppare progetti di stazioni spaziali commerciali. Anche la Axiom Space, con il supporto della stessa Nasa e l’esperienza italiana nel settore di Thales Alenia Space, sta sviluppando la sua stazione per scopi commerciali che, inizialmente, sarà attaccata, come modulo aggiuntivo, all’ISS per poi diventare autonoma.