Achille Lauro: “Comuni mortali, disco di dediche fuori da logiche mercato”

Achille Lauro
“Roma è una città che mi ha cresciuto, mia amica, nemica, mia amante. Una città che amo molto. È una città a cui devo tantissimo e una città che nei suoi vicoli mantiene ancora la tradizione di un mondo che forse non esiste più”: Achille Lauro inizia così il suo incontro con la stampa, nella Capitale, per presentare il suo nuovo album “Comuni mortali”, in uscita per Warner Music Italy il 19 aprile.
“Roma è una città a cui devo tanto – prosegue Lauro nella sua analisi, a pochi minuti dal suo straordinario live show a piazza di Spagna, sulla scalinata di Trinità dei Monti – sono cresciuto qui, tra la gente, tra il popolo, in mezzo alla strada dove tutto è nato. Dove esiste la realtà esistono grandi cose, non faccio altro che rubare dalla realtà, cerco di rubare le immagini, i ritratti delle persone, come se fossi un fotografo documentarista che ruba qua e là”.
Il titolo dell’album, “Comuni mortali”, spiega l’artista romano, “è un’espressione che racchiude al meglio ciò che siamo tutti, racchiude la fragilità dell’essere umano, il fatto che siamo così umani, così fragili, così uguali”. “E’ un disco che parla sicuramente di un me diverso di tanti anni fa, un disco che parla di un me cresciuto, di una consapevolezza diversa, anche quando parla di periferie le guarda con occhi diversi”.
“Comuni mortali”, in fin dei conti, è “un disco di dediche, un disco scritto tra Los Angeles e New York”, un album che vuole essere “fuori dalle logiche di mercato, dal mercato discografico, che a volte è deleterio per gli artisti”. Un brano dedicato a Roma, dal titolo “Amor”, un brano dedicato alla madre, “Cristina”, ma anche “ai miei grandi amori, ai miei amici, a tutte le persone che in qualche modo hanno contribuito al percorso della mia musica”.
Achille Lauro spiega di aver creato un album che “attraversa tantissimi generi, dall’urban al jazz, alla musica elettronica al pop e al rock”. Ma soprattutto, lo definisce un “album di cantautorato”. Entrando nello specifico dei brani, “Amor è prima di tutto una dedica a Roma vista come una donna, ma anche una dedica a qualcuno che ami”, mentre “Cristina, che ho scritto in 10 minuti, è una canzone che ho rubato dalla realtà. Ho semplicemente preso quello che già esisteva, ma mia mamma non lo sapeva, non l’ha ancora ascoltata.
Non ha mai detto a mia madre di voler fare il cantante, ma ora sono arrivato in un momento in cui mia madre fa parte di questa storia” e “trovavo bellissimo lasciare qualcosa anche per lei”. “Ho un rapporto strano con lei, sono una persona molto timida e molto riservata al contrario di quello che possa sembrare”. Achille guarda anche al live che si terrà al Circo Massimo. Due date già andate a ruba, il 29 giugno e il 1° luglio (sold out) e nei palazzetti, al via dal 4 marzo 2026. “Il Circo Massimo vorrei che fosse un punto di inizio, e vorrei che fosse il mio primo vero concerto dove le persone tornino a casa veramente con qualcosa di forte emotivamente”.
Ci sarà una terza data? “Ci stiamo riflettendo, non lo annunceremo perché vogliamo annunciare qualcosa di ancora più grande”. Lo stadio Olimpico? “La conquista del mondo – ribatte ironicamente -. Certo, lo stadio ci piacerebbe. Ci stiamo pensando”. Entra poi nella sua vita privata, Achille, per dire che “mi piacerebbe tantissimo avere un figlio” e anche “un amore”. “Ma non è ancora il momento, ho tante cose in testa prima e deve valere la pena”.
Uno sguardo infine anche all’italianità. “Siamo la patria della moda, la patria elegante, abbiamo lo standing fuori, di certo non ci facciamo parlare dietro. E la moda, noi siamo le grandi marche, siamo gli artisti che hanno cambiato la moda negli anni, non possiamo dire che la moda non sia Italia”.
Anticipato dai grandi successi Incoscienti giovani, in gara all’ultimo Festival di Sanremo, e Amore disperato, entrambi in vetta alle classifiche streaming e radiofoniche degli ultimi mesi e certificati rispettivamente Oro e Platino, l’album di 12 tracce è frutto della lunga permanenza di Lauro tra Los Angeles e New York, dove si è concesso il tempo necessario per produrre e scrivere il suo nuovo lavoro. askanews