Acn ‘libro dei sogni’? Gabrielli: “Ognuno faccia il suo lavoro”

Acn ‘libro dei sogni’? Gabrielli: “Ognuno faccia il suo lavoro”
Franco Gabrielli
25 maggio 2022

“Se ognuno in questo Paese facesse il proprio lavoro…”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Franco Gabrielli, evoca il motto anche in latino per rispondere a chi dice che le 82 misure di implementazione della Strategia di cybersicurezza nazionale e i compiti cui è chiamata l’Agenzia nazionale per la cybersecurity rischiano di trasformarsi in un ‘libro dei sogni’. Attacchi e critiche che provengono da ‘reduci rancorosi’ e da ‘professori’ e che “ogni giorno ci vomitano addosso le loro frustrazioni”. Il perno della strategia – ha spiegato Gabrielli – è “che si va a individuare chi fa che cosa” tra i tanti compiti finora parcellizzati in diverse amministrazioni e compito dell’Agenzia “sarà quello di evidenziare le cose che non vanno”.

“L’Agenzia non è un organo censore” e “non è assorbente”: deve “svolgere un ruolo di raccordo” ed è uno strumento di valutazione per il presidente del Consiglio. “Ognuno faccia il suo”, è l’appello di Gabrielli, perchè l’obiettivo della resilienza dai rischi infornatici del Paese richiede che tutto il Sistema Paese, il settore pubblico e quello privato, lavori insieme. Scorporando la componente resilienza dalla componente intelligence – ha sottolineato inoltre Gabrielli – sono destinate risorse (capitale umano) anche a questa parte e alla componente difesa.

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