Cronaca

Acn ‘libro dei sogni’? Gabrielli: “Ognuno faccia il suo lavoro”

“Se ognuno in questo Paese facesse il proprio lavoro…”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Franco Gabrielli, evoca il motto anche in latino per rispondere a chi dice che le 82 misure di implementazione della Strategia di cybersicurezza nazionale e i compiti cui è chiamata l’Agenzia nazionale per la cybersecurity rischiano di trasformarsi in un ‘libro dei sogni’. Attacchi e critiche che provengono da ‘reduci rancorosi’ e da ‘professori’ e che “ogni giorno ci vomitano addosso le loro frustrazioni”. Il perno della strategia – ha spiegato Gabrielli – è “che si va a individuare chi fa che cosa” tra i tanti compiti finora parcellizzati in diverse amministrazioni e compito dell’Agenzia “sarà quello di evidenziare le cose che non vanno”.

“L’Agenzia non è un organo censore” e “non è assorbente”: deve “svolgere un ruolo di raccordo” ed è uno strumento di valutazione per il presidente del Consiglio. “Ognuno faccia il suo”, è l’appello di Gabrielli, perchè l’obiettivo della resilienza dai rischi infornatici del Paese richiede che tutto il Sistema Paese, il settore pubblico e quello privato, lavori insieme. Scorporando la componente resilienza dalla componente intelligence – ha sottolineato inoltre Gabrielli – sono destinate risorse (capitale umano) anche a questa parte e alla componente difesa.

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