Acqua “bene comune pubblico”, approvati 6 articoli su 14 del ddl

Il riconoscimento dell’acqua come “bene comune pubblico” non assoggettabile a finalità di lucro; nove Ambiti territoriali ottimali; tre possibili modelli gestionali (pubblico, misto o affidamento ad un soggetto privato) da far individuare alle singole Autorità d’ambito. Sono questi i principali contenuti approvati fino ad ora nel disegno di legge sulla ripubblicizzazione dell’acqua, in discussione all’Ars. Fra ieri e oggi l’Ars ha dato il via libera a 6 dei 14 articoli del testo. Fra le altre norme approvate, anche quella relativa ad un modello omogeneo di tariffe in tutta l’isola (si prevede la “progressiva definizione di un sistema tariffario tendenzialmente unitario”) e la previsione di un “quantitativo minimo vitale” pari a 50 litri d’acqua al giorno da assicurare anche ai cittadini morosi. L’esame del ddl in aula riprenderà lunedì 10 agosto alle ore 16.

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redazione