Immatricolazioni auto azzerate. Il 70% dei concessionari rischio chiusura
Federauto: Italia unico paese europeo dove non si detrae l’Iva
Il mercato dell’auto azzerato dall’emergenza coronavirus. Ad aprile, comunica il ministero dei trasporti, le immatricolazioni della Motorizzazione (solo 4.279 macchine) sono diminuite del 97,55% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. E a marzo avevano già segnato un drastico -85,39%. Ad aprile, sottolinea il ministero, ci sono stati 23.020 trasferimenti di proprietà di auto usate, con un -93,6% rispetto allo stesso mese del 2019. Il volume globale delle vendite (27.299 macchine) ha quindi interessato per il 15,67% auto nuove e per l’84,33% usate. Nei primi quattro mesi dell’anno, spiega il ministero dei trasporti, le immatricolazioni sono state 351.611, con un calo del 50,69% rispetto allo stesso periodo del 2019. A gennaio-aprile ci sono stati anche 841.638 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una diminuzione del 43,17% nel confronto con i primi 4 mesi dell’anno scorso.
Intanto Federauto lancia l’allarme. “Sui 1500 concessionari italiani il 70% è a rischio chiusura” per l’impatto del lockdown, ha affermato il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani, nel corso di un’audizione alle commissioni riunite Attività produttive e Finanze della Camera sul decreto liquidità. “Noi insieme ad Anfia ed Unrae – ha detto – abbiamo presentato un unico blocco di richieste al governo. Fra queste l’aumento della fascia incentivata da meno di 60 grammi di CO2/km (che prendeva 5% mercato) fino a 95, lo stop al meccanismo del malus fino alla fine dell’anno”. “Ma la cosa più importante è questa: possibile che in tutta Europa c’è un solo paese in cui il popolo delle partite Iva non può detrarre l’Iva sulle auto ed è l’Italia?” ha proseguito “Una cosa che si trascina da 41 anni. Una cosa sbagliata perchè penalizza il settore e perchè rende le aziende estere più competitive sui costi”.