Addio a Laura Antonelli, l’icona sexy del cinema italiano

Addio a Laura Antonelli, l’icona sexy del cinema italiano
22 giugno 2015

Nel 1973 Malizia la incoronò icona sexy degli italiani. Salvatore Samperi ne fece una sensuale cameriera nel film cult intepretato anche da Turi Ferro. Fu campione di incassi con 6 miliardi di lire entrando prepotentemente nell’immaginario erotico degli italiani. Laura Antonelli è scomparsa all’età di 74 anni, trovata senza vita dalla domestica nella sua villa di Ladispoli. Un addio solitario dopo una vita esplosiva fino al tracollo cominciato nel 1991 all’indomani dell’arresto per possesso di stupefacenti. Era nata il 28 novembre del 1941 a Pola, città dell’Istria oggi Croazia. Insieme alla quasi coetanea Femi Benussi e alle più anziane Alida Valli e Sylva Koscina fa parte delle “bellissime quattro” dalmato-istriane. Famiglia di profughi, compie gli studi superiori al liceo Cuoco di Napoli. Poi il trasferimento a Roma, lo sbarco nel mondo dei fotoromanzi ed i primi film di stampo erotico. Ma è la cameriera sexy di Malizia quella che la innalza ad icona sexy del Paese. Il film le vale il Nastro d’Argento alla migliore attrice protagonista e il Globo d’oro alla miglior attrice rivelazione, premio della stampa estera. Si spalancano le porte del successo ed anche del film più impegnato. Luchino Visconti, Mauro Bolognini, Ettore Scola vogliono lavorare con lei e per Passione d’amore riceve una candidatura al David di Donatello.

Negli anni ottanta commedie o film sexy. Ma la sua parabola ascendente si interrompe il 27 aprile del 1991 quando nella sua villa di Cerveteri vengono trovati 36 grammi di cocaina. L’attrice è arrestata dai Carabinieri ed è condannata in primo grado a tre anni e sei mesi di carcere per spaccio di stupefacenti. Nel 2000, è invece assolta dalla Corte d’appello di Roma, che la riconosce consumatrice abituale di stupefacenti ma non spacciatrice. Un processo troppo lungo che minò la sua salute psichica e per il quale il ministero della Giustizia fu costretto a risarcirla. Accuse in ogni caso dalle quali fu prosciola in seguito alla modifica della legislazione. Fu un flop nel 2000 il remake “Malizia 2000”. L’ultima volta che assurse agli onori della cronaca nel 2010 dopo l’appello lanciato da Lino Banfi per aiutare la sua amica in difficoltà. Il ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi dispose l’applicazione della legge Bacchelli ma l’attrice tramite il suo legale rifiutò preferendo essere dimenticata: per lei, disse, la vita terrena non aveva più interesse. Cordoglio per la scomparsa è stato espresso anche dal ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, per il quale la Antonelli è stata “attrice di rara bellezza e di grande bravura del cinema italiano. Tante le sue interpretazioni di successo che nel corso della sua ricca carriera le hanno reso importanti riconoscimenti”.

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