Per tutti resterà la Sandy di “Grease”, Olivia Newton-John se ne è andata a soli 73 anni e con lei se ne va l’immagine dell’adolescenza e dell’amore incarnate dal film culto sugli anni ’50. A dare l’annuncio è stato il marito John Easterling, con un post sull’account Instagram dell’attrice: “Olivia – ha scritto – è stata un simbolo di trionfi e speranza per oltre 30 anni condividendo il suo viaggio con il cancro al seno. La sua ispirazione curativa e la sua esperienza pionieristica con la fitoterapia continuano con il Fondo Olivia Newton-John Foundation, dedicato alla ricerca sulla fitoterapia e sul cancro. Al posto dei fiori, la famiglia chiede che qualsiasi donazione sia fatta in sua memoria alla @onjfoundation”. Olivia Newton-John è un’icona generazionale, era già celebre come cantante di country e soft rock quando nel 1978 fu chiamata accanto al 23enne John Travolta per interpretare Sandy Olsson, dolce studente australiana trasferita in Usa e innamorata del compagno e maschio alfa della scuola, Danny Zuko, per conquistare il quale in un finale trionfante abbandona i vestitini perbene per una tuta in spandex, chiodo e tacchi alti. Era il suo secondo ruolo da attrice e conquistò il pianeta.
“Grease” era l’adattamento cinematografico del musical che aveva debuttato a Broadway sei anni prima con quasi 3.400 repliche; è forse il musical più popolare di tutti i tempi, e con la sua rappresentazione degli anni Cinquanta è un pezzo importante nella storia delle ambientazioni nostalgiche. Diretto da Randal Kleiser, il film costò 6 milioni di dollari e ne incassò 395. I duetti con Travolta come “Youre the One that I Want” e “Summer Nights”, diventarono immediatamente grandi successi. John Travolta ha scritto su Instagram un messaggio che riassume il fascino innocente dell’amica e la forza che quel personaggio ha avuto nell’immaginario di generazioni: “Olivia carissima, hai reso migliori e di molto le vite di tutti noi. Il tuo impatto è stato incredibile. Ti voglio tanto bene. Ci rivedremo e saremo di nuovo insieme. Sono stato tuo dal primo momento che ti ho visto e per sempre. Il tuo Danny, il tuo John”.
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Il suo calvario era iniziato nel 1992 con un tumore al seno, che inizialmente aveva sconfitto, diventando una fiera e battagliera sostenitrice dello screening del cancro al seno: a Melbourne, in Australia, un centro per la lotta al cancro porta il suo nome. Poi nel 2013 la doccia fredda e la recidiva, estesa anche alla spalla, che l’aveva costretta a rinviare un tour negli Stati Uniti e in Canada. “Paura? No. Mio marito mi è sempre accanto, mi sostiene e sono convinta che sconfiggerò la malattia: questo è il mio obiettivo”, aveva spiegato. Nel 2017 le era stato diagnosticato un tumore alla schiena, alla base della colonna vertebrale. Nata a Cambridge nel 1948, dopo l’infanzia e l’adolescenza in Australia, nel 1966 Olivia Newton-John si trasferì nel Regno Unito dove iniziò la carriera nella musica incidendo il suo primo singolo “Till you say be mine”. Nel 1974 si classificò al quarto posto all’Eurovision Song Contest con il brano “Long Live Love”. A darle la grande popolarità, nel 1978, fu Grease, il musical di maggior successo nella storia del cinema. Da allora ha pubblicato numerosi singoli di successo, diventati numero uno, collezionato tour a livello internazionale e diversi premi Grammy.
Secondo lo storico Joel Whitburn, l’artista anglo-australiana è stata la cantante solista femminile di maggiore successo negli anni ’70, un decennio nel quale riuscì a piazzare nove singoli nella Top 10, tre dei quali in cima alla classifica. Con gli anni ’90 finì l’epoca d’oro ma Newton-John ha continuato a restare un’artista apprezzata anche nel nuovo millennio, grazie soprattutto alla sempreverde fortuna di “Grease”, autentico culto per milioni di fan in tutto il mondo che ora piangono la perdita di una delle più belle voci della musica leggera anglosassone. Nel 2017 ha girato gli Stati Uniti con l’album “Live On”, inizialmente sospeso per i dolori alla schiena causati dal tumore. “Amo cantare, è tutto ciò che so fare – aveva detto in un’intervista – tutto ciò che ho fatto da quando avevo 15 anni, quindi è la mia vita”. Tra i suoi più grandi successi, nel 1981 il singolo Physical seguito dall’omonimo album, vincitore di diversi dischi d’oro e di platino. Nello stesso era stata consacrata dalla stella sulla Hollywood Walk of Fame. La notizia della sua scomparsa ha rapidamente fatto il giro del mondo e il cordoglio per la perdita di Olivia è unanime. Il suo sorriso dolcissimo e contagioso resta nella memoria di tutti.