E’ stato lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel romanzo ‘Il Gattopardo’, ad indicare con il nome di Donnafugata quei possedimenti di campagna del Principe di Salina che accolsero la regina in fuga e oggi i vigneti aziendali. Nato a Marsala nel 1937, dopo una laurea in Giurisprudenza, Giacomo Rallo e’ entrato nell’azienda di famiglia. Nel 1983 ha fondato con la moglie Gabriella Anca, Donnafugata, proseguendo una storia nel vino lunga cinque generazioni. Artefice del processo di rinnovamento del vino siciliano, si e’ fatto portavoce dell’esigenza di una nuova e piu’ alta coesione del sistema produttivo dell’isola, promuovendone il valore qualitativo oltre che culturale e d’immagine. Ne sono stati un segno i due vini icona di Donnafugata: Ben Rye’ e Mille e Una Notte; ma anche Tancredi e Chiaranda’. Un impegno che lo ha visto protagonista in Unione italiana vini, Federvini e nella nascita di Assovini Sicilia. Nel 2006 e’ stato nominato Cavaliere del lavoro. La camera ardente e’ stata allestita nelle cantine storiche di Marsala. I funerali domani pomeriggio, alle 16, nella chiesa madre della citta’.