Mentre il naso rosso della renna Rudolf guidera’ la slitta di Babbo Natale nella notte del 24 dicembre, i satelliti aiuteranno tutte le altre renne a trovare il cibo per alimentare il loro viaggio. I satelliti di ‘Copernicus’, infatti, il programma di osservazione della Terra dell’Esa voluto dalla Commissione europea per monitorare ambiente, territorio e sicurezza sono in grado di fornire ai pastori di renne informazioni sulle condizioni locali della neve. Lo fa sapere l’Esa, l’Agenzia spaziale europea. La pastorizia delle renne è praticata da secoli dalle popolazioni artiche indigene nel Nord della Scandinavia e della Russia proprio come un modo di vita. I pastori migrano con i loro animali per centinaia di chilometri all’anno, tra pascoli estivi e invernali, per trovare le migliori fonti di foraggio di stagione in stagione. Quindi, “avere informazioni dettagliate sulle condizioni della neve è di fondamentale importanza per loro in quanto la quantità di neve determina se le renne sono in grado di accedere ai pascoli che si trovano sotto di essa”, spiega l’Esa.
Ad esempio, “eventi di pioggia su neve, che ora hanno più probabilità di verificarsi a causa dei mutamenti climatici, possono essere particolarmente critici- sottolinea l’Agenzia spaziale- se un evento è seguito da un periodo di freddo (spesso fino a -40 gradi a queste latitudini), si può sviluppare uno scudo di ghiaccio spesso che e’ impenetrabile per le renne. Durante l’inverno scorso questo ha portato le renne alla fame e alla morte”. Informazioni sui fattori di scioglimento della neve, poi, “semplificano le decisioni dei pastori sulla qualità dei pascoli e per le potenziali rotte di migrazione, e permettono di individuare le zone in cui l’innevamento e’ gia’ scomparso”, conclude l’Esa.