“Nel momento in cui si mette al centro il tema di un valore”, quello del bene del minore e della sua tutela, valore “che non puo’ emergere solo dall’analisi dello stato di fatto ma necessita di un approfondimento e della ricostruzione di una storia con tutte le sue specificita’, e’ la legge stesa a chiedere al giudice di svolgere una interpretazione dei fatti e non potremmo che fare cosi’. In alcun modo si puo’ tipizzare in maniera generale ed astratta”, ha sottolineato il ministro della Giustizia, rispondendo in commissione alle domande specifiche sul dibattito che si e’ sviluppato in questi giorni, all’indomani del via libera definitivo della legge sulle unioni civili, in merito alla liberta’ di interpretazione dei giudici nei casi di adozione da parte di coppie dello stesso sesso. Orlando ha poi aggiunto: “non compete al governo dare indicazioni ai magistrati su come arrivare a fare le sentenze. Il campo non mi sembra si presti a questa possibilita’. Nel momento in cui si tratta di interpretare la specificita’” delle singole situazioni, “e’ inconcepibile restringere” il campo d’azione del magistrato. Poi, sulla “congruita’ delle singole sentenze” esistono “gli strumenti previsti dal nostro ordinamento”, ovvero i diversi gradi di giudizio” fino al ruolo supremo della “Cassazione che compete solo ed esclusivamente alla Cassazione”.