Si chiama Samas-Shm (Application to Remotely Piloted Aircraft Systems – Structural Health Monitoring) ed è un progetto triennale, iniziato nel 2017, del Politecnico di Milano per lo sviluppo di aerei a pilotaggio remoto più sicuri e performanti, con un numero crescente di applicazioni in ambito militare e civile. Si tratta di un sistema di monitoraggio strutturale in real-time con una rete di sensori, incentrato sulla diagnosi e la prognosi di strutture in materiale composito.
Ne ha parlato ad askanews il responsabile scientifico del progetto, Marco Giglio, docente di Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine del Politecnico di Milano. “Abbiamo messo a punto un sistema di monitoraggio in grado di effettuare due diverse operazioni – ha spiegato – la prima: un monitoraggio dei carichi agenti sui componenti critici, informazione utilissima per poter decidere quando la vita prevista del componente e quindi c’è necessità di una sostituzione. La seconda. Il sistema è in grado di identificare impatti ad alta velocità con i danneggiamenti conseguenti”.
In futuro l’utilizzo dei velivoli a pilotaggio remoto – definiti anche droni – si estenderà sempre di più a campi molteplici come l’agricoltura, le video ispezioni, la sorveglianza aerea e compiti di protezione civile, aumentando la necessità di piattaforme efficienti, affidabili ed economiche. E Samas interviene là dove la mancanza dei sensi di un pilota umano a bordo potrebbe fare la differenza. Il progetto, promosso dall’Agenzia Europea per la Difesa, coinvolge anche l’azienda italiana Leonardo e due enti polacchi, il centro di ricerca Air Force Institute of Technology e il centro di manutenzione aeronautica Military Air Works 1.