Affonda barcone con 700 migranti in Grecia, nuova strage in Libia

Affonda barcone con 700 migranti in Grecia, nuova strage in Libia
3 giugno 2016

Un’imponente operazione di soccorso è stata lanciata largo dell’isola greca di Creta dopo il naufragio di un barcone con a bordo almeno 700 persone. Al momento sono 340 le persone tratte in salvo e quattro i morti accertati, stando a quanto riferito dalla Guardia costiera greca. Si tratta della seconda imbarcazione intercettata nel Sud del Mar Egeo in una settimana, a segnalare la possibile apertura di una nuova rotta migratoria per evitare le navi della Nato presenti più a Nord. Intanto la Mezza Luna Rossa libica ha riferito oggi di 117 corpi recuperati sulle rive della città di Zuwara, 60 chilometri a Est dal confine con la Tunisia, molto probabilmente di migranti morti nei naufragi avvenuti la scorsa settimana in acque libiche. Secondo un portavoce della Guardia costiera greca, “un’imponente” operazione di salvataggio è in corso nella zona situata tra le acque greche e quelle egiziane, a 75 miglia nautiche a Sud di Creta. Cinque navi mercantili hanno recuperato finora 340 sopravvissuti, di cui 242 saranno portati in Italia e 75 a Port Said. Sul posto ci sono anche due motovedette, un aereo e un elicottero inviate da Atene. Le autorità greche hanno riferito che il barcone, lungo 25 metri, è stato avvistato da una nave di passaggio nella zona. La guardia costiera italiana ha detto di essere stata allertata ieri da una nave mercantile italiana sulla presenza di un “battello con numerosi migranti a bordo in prossimità del limite delle aree di Ricerca e soccorso marittimo (SAR) egiziane e greche”.

“L’autorità egiziana non ha assunto il coordinamento ritenendo la posizione dell’imbarcazione fuori dalla propria area di responsabilità”, per cui il coordinamento delle operazioni è stato assunto da Atene. “Alle ore 07.20 odierne una delle unità mercantili presente in prossimità dell’unità in difficoltà, riportava il capovolgimento dell’imbarcazione”, ha precisato in una nota la Guardia costiera italiana. Si tratta del primo naufragio in acque greche dallo scorso aprile, quando quattro donne e un bambino annegarono al largo dell’isola di Samo, dopo l’entrata in vigore del controverso accordo tra Unione europea e Turchia per frenare i flussi migratori lungo la rotta del Mar Egeo. Proprio oggi Amnesty International ha chiesto a Bruxelles di sospendere tale intesa, che prevede il ritorno dei richiedenti asilo in Turchia, falsamente considerato “sicuro” per i rifugiati. Nel documento intitolato “Nessun rifugio sicuro: richiedenti asilo e rifugiati privati di protezione effettiva in Turchia”, l’organizzazione ha denunciato l’inadeguatezza del sistema d’asilo della Turchia e le difficoltà cui vanno incontro i rifugiati fatti rientrare nel Paese, ragioni che hanno spinto Amnesty a parlare di un comportamento illegale e privo di scrupoli da parte dell`Ue. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) aveva ipotizzato l’apertura di una nuova rotta migratoria “più a Sud, su direttrici che collegano il Nord Africa e l’isola di Creta” a fronte della presenza Nato nell’Egeo. Già il 27 maggio scorso era stata intercettata al largo di Creta un’imbarcazione guidata da due sospetti scafisti, un ucraino e un egiziano, con a bordo 65 siriani, afghani e pachistani.

Le autorità greche non hanno precisato finora se la barca, partita dalla Turchia, secondo il resoconto dei migranti, fosse diretta in Italia o se avesse scelto tale rotta, nel Sud dell’Egeo, proprio per evitare le navi della Nato. Diversa la situazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale, tra la Libia e l’Italia, dove dall’inizio dell’anno sono morte più di 2.000 persone dall’inizio dell’anno, di cui 880 solo la scorsa settimana. Stando ai dati diffusi nei giorni scorsi dall’Onu, in Italia sono arrivati finora 46.714 migranti, più o meno la stessa cifra registrata lo scorso anno, così come è rimasto pressochè costante il flusso di arrivi dalla Libia. Tuttavia, “la rotta che collega l’Africa del Nord all’Italia è notevolmente più pericolosa”, con “2.119 morti”. E oggi la Mezza Luna rossa libica ha riferito di 117 corpi di migranti recuperati sulle rive di Zuwara, tra cui bambini. Stando ai dati dell’Oim, le autorità libiche hanno intercettato la scorsa settimana circa 3.5000 migranti che tentavano la traversata verso l’Europa. Un portavoce della marina libica, Ayoub Ghassem, ha denunciato all’agenzia Irin un aumento del numero di migranti rispetto agli anni scorsi dovuto alla presenza della missione navale europea Sofia. “Dall’inizio dell’operazione Sofia abbiamo avuto un più alto numero di migranti che cercano di raggiungere l’Europa, perchè sanno che le navi sono operative in mare e che non devono fare tutto il viaggio verso l’Italia – ha detto Ghassem – tutte le imbarcazione dei migranti sono dotate di telefoni satellitari e di GPS. Prima dovevano aspettare di raggiungere le coste italiane per lanciare l’Sos, ora lo lanciano non appena lasciano le acque territoriali libiche”. (con fonte Afp)

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