“Siamo in una stituazione di emergenza istituzionale”. E’ più che diretto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, intervenendo in Aula nel corso della discussione del disegno di legge stralcio che proroga al 30 giugno i commissari delle province, dopo l’affondamento ieri della riforma che ha gettato gli enti e il personale nell’incertezza. “Siamo al caos ed e’ in gioco la tenuta istituzionale – ha aggiunto Ardizzone – siamo tutti in gioco in questa partita. Non ci sono in questo momento maggioranza e opposizione. Evitiamo, dunque, inutili divisioni e manovre, nonche’ di aggravere ulteriormente il procedimento legislativo. Non siano presentati subemendamenti che verrebbero respinti”. Sottolineata dalle opposizione le assenze del governatore Rosario Crocetta e di gran parte della maggioranza.
Intanto, il presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars Antonello Cracolici, tenta di mettere una pezza al duro colpo che ieri ha incassato sulla riforma della Province. “A chi esulta per il voto sull’articolo 1 del ddl di riforma delle Province, ricordo che l’unico risultato ottenuto è un lungo periodo di commissariamento e, soprattutto, un altrettanto lungo periodo di incertezza per i dipendenti e per le funzioni degli enti”. E spiega che “i Liberi Consorzi sono già stati istituiti con la legge 8 del 2014, indietro non si torna: quel voto d’Aula sull’articolo 1 non significa certo che torneranno le vecchie Province. Eppure qualcuno, con miopia politica, ha voluto ugualmente rallentare il processo di riforma facendo solo del male alla Sicilia. Mi chiedo davvero cosa ci sia da festeggiare nel fare galleggiare in un limbo di incertezza i dipendenti degli enti e nel mantenere deliberatamente un ente senza una guida democraticamente rappresentativa”.