Salito a 32 morti e 53 feriti il bilancio ancora parziale dell’esplosione avvenuta questa mattina a Kandahar, nel Sud dell’Afghanistan, durante la preghiera del Venerdì in una moschea frequentata da sciiti. Secondo alcune fonti l’esplosione sarebbe stata provocata da un attentatore suicida. Militari dell’emirato islamico sarebbero arrivate sul luogo dell’attentato per “definire la natura dell’incidente e portare davanti alla giustizia i responsabili” secondo il portavoce del ministero degli Interni del governo talebano, Qari Saeed Khosti.
Una condanna della strage da parte del ministro degli Esteri turco per i “disumani attacchi terroristici che hanno preso di mira alcune moschee in Afghanistan nell’ultimo periodo”. L’esplosione arrivata esattamente una settimana dopo un attentato suicida contro i fedeli sciiti nella città settentrionale di Kunduz, rivendicato dall’Isis. Intanto, sul fronte politico, per il presidente russo Vladimir Putin il governo dei talebani in Afghanistan non rispecchia la pluralità delle opinioni della società. “Il governo di transizione formato dai talebani, purtroppo, non rispecchia le opinioni di tutta la società afgana – ha detto Putin -. Allo stesso tempo, è stata annunciata l’intenzione di indire le elezioni, si stanno adottando misure per far ripartire le istituzioni”.