Afghanistan, Biden: è finita la guerra più lunga della nostra storia
Il capo della Casa Bianca parla all’America: la sfida è con Cina e Russia, non in Afghanistan
Con il ritiro degli ultimi militari Usa dall’Afghanistan “è finita la guerra più lunga della nostra storia, 20 anni”. Joe Biden ha parlato all’America, spiegando che le minacce terroristiche oggi sono “in Somalia, gli affiliati ad Al Qaeda, l’Isis in Siria e in Iraq, e in Africa. Mi rifiuto di continuare una guerra che non rispondeva più a un interesse nazionale vitale”.
“Era ora di finire questa guerra – ha proseguito il capo della Casa Bianca -. Il mondo è cambiato, siamo in competizione continua con la Cina, siamo in sfida con la Russia, e non c’è cosa che loro vorrebbero di più del fatto che noi restassimo impantanati in Afghanistan per altri 10 anni”. E ha rivendicato: “Un presidente deve difendere l’America non contro le minacce del 2001 ma contro le minacce del 2021 e del domani. Le minacce terroristiche continuano, la loro natura è cambiata e la nostra strategia deve cambiare: non dobbiamo lottare sul posto, possiamo combattere senza soldati sul posto o con pochi soldati sul posto”. E lancia un messaggio all’Isis K: “Non abbiamo finito con voi. Come comandante in capo la nostra strategia sarà precisa e mirata”.
Sempre in merito all’Afghanistan, Biden ha rimarcato che “la scelta era tra andarsene o fare un’altra guerra. E io non avevo alcuna intenzione di prolungare una guerra infinita”. Come anche “non volevo neanche estendere un’uscita infinita. E il modo più sicuro per far uscire americani e altri cittadini era non continuare con i 6mila soldati sul posto ma farli uscire con mezzi militari”. Dunque “la scadenza del 31 agosto per il ritiro dall’Afghanistan non era una data arbitraria ma una data per salvare vite americane”. “Mi assumo la responsabilità per la decisione che ho preso”, ha affermato Biden, che ha risposto alle critiche più comuni: “Diranno che avremmo dovuto iniziare prima l’evacuazione, ma non sono d’accordo. Se avessimo evacuato durante una guerra civile, sarebbe stata una missione molto più difficile. Non c’è un’evacuazione possibile dalla fine di una guerra, non c’è un altro modo”.
Ancora: “A chi dice che dovevamo continuare come stavamo facendo”, cioè tenere qualche migliaio di uomini sul campo, Biden ha replicato: “Il fatto è che tutto era cambiato. Il mio predecessore aveva preso accordi, e c’era una scadenza, il 1 maggio. I talebani stavano arrivando, e potevamo o rispettare l’accordo o inviare altri soldati e continuare con la guerra”. Quando però, ha insistito Biden, l’obiettivo della missione era stato raggiunto: “L’interesse nazionale per me è che l’Afghanistan non sia più un porto sicuro per lanciare attacchi contro gli Usa”.