Agente ferito in Centrale, pm chiede carcere per guineiano

CRONACA

Deve restare in carcere Saidou Mamoud Diallo, il guineiano di 31 anni arrestato ieri per aver aggredito con un coltello uno dei poliziotti che stavano tentando di bloccarlo fuori dalla Stazione Centrale di Milano. Il pm di turno, Paola Pirotta, ha chiesto la convalida dell’arresto e la misura cautelare in carcere per l’uomo accusato di tentato omicidio e resistenza. L’interrogatorio di garanzia davanti al gip, ancora da fissare, è atteso per i prossimi giorni. La polizia è intervenuta perché l’immigrato, visibilmente agitato e armato di coltello, stava dando in escandescenza nella zona dei pullman di collegamento tra il centro della città e gli scali aeroportuali milanesi. Il magistrato ha, dunque, deciso di contestargli anche il reato di minacce, ipotesi per cui il guineiano è indagato a piede libero. Agli agenti che lo portavano in Questura, l’uomo ha urlato: “Voglio morire per Allah”.[irp]

Almeno per il momento, tuttavia, la procura ha deciso di non aprire un fascicolo a suo carico per terrorismo internazionale. Dai primi accertamenti non sono, infatti, emersi riscontri su una sua eventuale radicalizzazione. L’immigrato, con diversi precedenti per aggressione, è anche risultato destinatario di un decreto di espulsione che non ancora approdato sulla scrivania del magistrato milanese. Il suo caso ricorda quello di Ismail Tomaso Hosni, il 20enne italo tunisino che il 18 maggio scorso aggredì a colpi di coltello, sempre alla Stazione Centrale, i due militari e l’agente della Polfer che lo avevano fermato per un controllo di documenti. Anche lui è finito in carcere per tentato omicidio e resistenza. Ma a differenza del guineiano, l’italo tunisino è stato anche accusato di terrorismo internazionale per il presunto percorso di radicalizzazione che avrebbe intrapreso nei mesi precedenti al suo arresto.[irp]