Agricoltori contro consorzio bonifica per ‘caro-acqua’ a Gela

Agricoltori di nuovo sul piede di guerra, stamani, a Gela, con un sit-in di protesta contro il sistema di gestione commissariale del consorzio di bonifica n.5, definito “autoritario, arrogante e irresponsabile” dai sindacati Upa, Unsic e dall’associazione “Santa Maria”. I produttori agricoli contestano soprattutto metodo e costi della distribuzione idrica per l’irrigazione dei campi. Ad alcuni utenti, l’acqua verrebbe fatta pagare a ore, ad altri secondo il consumo reale registrato dai contatori, con una disparità di trattamento che avvantaggerebbe alcuni a discapito di altri. Inoltre, “il costo a ore o a metro cubo sarebbe solo indicativo perché il consorzio a chiusura del bilancio annuale, che nessuno di noi ha mai visto – dice Salvatore D’Arma, dell’Unsic, pretenderebbe somme elevatissime, a conguaglio”. Si parla di un 60% di differenza di prezzo da pagare, che starebbe mettendo in ginocchio l’intero comparto. “Come posso programmare le mie produzioni – dice uno dei dimostranti – se mi si fornisce acqua per 800 ore al costo orario di 15 euro e poi, una volta determinato il prezzo di mercato del prodotto e a vendita avvenuta, mi si chiedono altri 7 euro all’ora, portando i costi idrici da 12 mila a quasi 18 mila euro?” Il produttore andrebbe in evidente perdita. Agricoltori e sindacati hanno scritto perciò una lettera-denuncia al presidente della commissione attività produttive dell’Ars, con la richiesta di convocare a Palermo un incontro tra le parti “per ripristinare trasparenza e legalità” e “avviare il ritorno alla gestione democratica del consorzio”.