Ahmed, 14 anni, dalle manette all’invito alla Casa Bianca

Dalle manette all’invito alla Casa Bianca: parabola paradossale per un quattordicenne di Irving in Texas, colpevole di essere un genietto dell’ingegneria e di chiamarsi Ahmed Mohamed, americano sì ma di origine sudanese. Per impressionare i professori nella sua nuova scuola di MacArthur ha portato in classe un orologio digitale costruito da lui: li ha impressionati sì, tanto che hanno pensato che fosse una bomba. La polizia lo ha portato via in manette, il preside ha scritto alle famiglie assicurando che garantiscono la sicurezza degli allievi. E il caso è diventato nazionale, fra l’America dei pregiudizi e quella più liberal. I compagni sono con lui, come Mekiah Morgan. “Porta in classe le sue invenzioni, ha costruito una radio di cartone, ha aggiustato un proiettore a scuola e anche il mio tablet, insomma è davvero bravo” spiega. L’assurdità della vicenda appare chiara dalle dichiarazioni del capo della polizia di Irving Larry Boyd: “il ragazzo è stato arrestato perché si limitava a ripetere che era un orologio senza dare altri dettagli e così è stato fermato per il possesso di una finta bomba”. Ne ha parlato il dibattito dei candidati repubblicani, se ne parla su Facebook e Twitter, la candidata democratica Hillary Clinton si è schierata dalla sua parte, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg lo invita a continuare a inventare. E per il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, “In questo caso è chiaro che almeno alcuni insegnanti di Ahmed hanno sbagliato. E’ un peccato, ma è una lezione contro i pregiudizi”. Per Ahmed, dall’umiliazione al trionfo, è arrivato anche il pubblico tweet di Barack Obama. “Bell’orologio”, dice, ci vorrebbero più ragazzini come te a cui piaccia la scienza. E lo invita alla Casa Bianca per le giornate nazionali dell’Astronomia. (Immagini Afp)

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