Il colosso aeronautico Airbus ha iniziato il programma di voli dell”aliante spaziale’ Perlan 2, destinato a raggiungere la quota di 90mila piedi (27mila metri) e battere il record di altezza al quale abbia mai volato un aeroplano, pari a 25.900 metri, detenuto dall’ex aereo spia americano Lockeed Sr-71 Blackbird. Dopo i primi collaudi a marzo, questo volo di avvicinamento al record si è svolto nel deserto del Nevada ma a causa delle condizioni meteo non ottimali è durato solo pochi minuti; abbastanza però per testare stabilità, variazioni di velocità ed efficienza del velivolo che ha raggiunto un’altezza di soli 7mila piedi (poco più di 2.100 metri). A bordo, assieme al capo del progetto, Ed Warnoch c’era anche Tom Enders, presidente del gruppo Airbus. “Questo è un progetto che si spinge ai limiti dello Spazio – ha spiegato – non c’è nessun aereo senza motore che abbia mai volato così in alto. Con il Perlan 1 abbiamo volato a 50mila piedi, questo è destinato ad arrivare a 90mila, vedremo come andrà a finirà. Se ci pensate a questo aliante sono stati applicati tutte le tecnologie e i materiali con cui si realizzano i grandi aerei commerciali”. “Battere il record è un obiettivo secondario – ha aggiunto Warnoch – il primo resta la ricerca scientifica”.
Il programma Perlan in effetti raccoglierà dati importanti sul volo nella Stratosfera, dove la densità dell’aria è appena il 2% di quella a livello del mare, utili anche alla lotta contro i cambiamenti climatici. Se, però, da un lato c’è grande entusiasmo sulle potenzialità di sviluppo del progetto di Airbus non mancano i detrattori, come l’analista Marco Caceres. “Tecnicamente non possiamo parlare di un programma’Spaziale’ – ha spiegato – è un aliante, non può spingersi ai confini dello Spazio senza un motore a razzo. Va molto in alto, è vero, ma non nello Spazio”. In ogni caso le sperimentazioni proseguono. Airbus, che punta a costruire un vero spazioplano, in futuro, ha investito su questo progetto di ricerca oltre 4 milioni di dollari. Il prossimo passo sarà il trasferimento in Argentina per sfruttare le correnti delle Ande amplificate dai vortici polari e ottenere migliori performance. (Immagini Afp)