Al San Paolo, futuro Stadio Diego Armando Maradona, il Napoli travolge la Roma con un secco poker. I giallorossi in balia degli azzurri per quasi tutto il match, si fa schiacciare con un 4-0 che non lascia spazio all’interpretazione. Le reti di Insigne (nel primo tempo), Ruiz, Mertens e Politano mettono la parola fine alla striscia di risultati utili consecutivi che in campionato andava avanti da luglio scorso. Come se non bastasse, Fonseca perde anche Mancini e Veretout per infortunio. Da terza a sesta in un colpo, ma il secondo posto resta a un punto. In sostanza, il Napoli omaggia Maradona nel modo migliore. I partenopei, che hanno giocato con maglia biancoceleste e calzoncini neri (simile in tutto alla divisa dell’Argentina) agganciano i giallorossi a quota 17 punti, quarto posto. Atmosfera irreale durante il minuto di silenzio e poi al 10′, quando le squadre si fermano per l’applauso.
Gattuso a viso aperto con giocatori offensivi come Insigne, Mertens, Lozano e Zielinski. A garantire equilibrio ci sono Demme e Fabian Ruiz. Fonseca recupera Dzeko (fermo per coronavirus), Pedro e Mkhitaryan alle spalle del bosniaco, Karsdorp e Spinazzola sulle corsie. Ritmo non eccelso, la Roma è più brillante ma solo nei primi minuti. Il Napoli prende campo con un lungo giropalla, senza fretta. Mertens va a lato dalla distanza, Zielinski conclude troppo debolmente per impensierire Mirante. Al 31′ punizione per i partenopei all’altezza del vertice destro dell’area giallorossa. Insigne disegna una parabola velenosa che s’insacca a fil di palo, Mirante (non incolpevole) è in ritardo. Il n.24 corre a bordo campo a raccogliere e mostrare la maglia n.10. Guai per la Roma, che perde Mancini (entra Juan Jesus) e poi Veretout (che stringe i denti fino all’intervallo, poi tocca a Villar).
Il Napoli chiude il primo tempo con lo scatto di Mertens che si porta davanti a Mirante, bravo a respingere di piede. Subito lavoro per Mirante a inizio ripresa, si oppone coi pugni al diagonale ravvicinato di Lozano. Fonseca non ha le giuste risposte dai suoi. Dzeko non incide: la partita del bosniaco si riassume in una debole girata dal limite. Napoli, invece, sempre reattivo. Al 65′ Fabian Ruiz colpisce dal limite, palla fra le gambe di Juan Jesus e poi nell’angolino basso. Mirante la vede tardi e resta di sale. Sul 2-0 Fonseca rinuncia a Dzeko e prova Carles Perez, che si rende protagonista di un paio d’iniziative interessanti. Gattuso ruota l’organico e risparmia minuti di gara a Lozano e Zielinski. La Roma si gioca la carta Borja Mayoral (per uno spento Pellegrini), ma è il Napoli ad arrotondare. All’81’ Elmas calcia dalla distanza, Mirante respinge goffamente mandando la sfera a centroarea dove Mertens ringrazia. Per la Roma piove sul bagnato all’86’: Politano vince un rimpallo e poi s’infila in area con uno slalom, salta anche Mirante e deposita in rete. Il poker è servito.
L’OMAGGIO DEL SAN PAOLO
In uno stadio che presto sarà dedicato al Pibe de oro, tutto vuoto, Lorenzo Insigne ha depositato un mazzo di fiori sotto la curva, davanti all’immagine di un Pibe de Oro sorridente e allo striscione: “La tua scomparsa un colpo al petto, un dolore al cuore… Napoli ti giura eterno amore!”. Maradona è ovunque in questo match tra gli uomini di Gattuso e la Roma. La commozione riempie il vuoto, così come “Life is Life”, durante il riscaldamento ricordando quello di Maradona in Coppa. I giocatori del Napoli sono scesi con una maglia a righe verticali bianche e celesti, disegnata appositamente per omaggiare l’Argentina di Diego. Prima dell’avvio minuto di silenzio così come al minuto dieci tutti fermi per omaggiare Maradona.