Il Sundance film festival è determinato a difendere la libertà d’espressione. Robert Redford rivendica i principi di indipendenza e apertura su cui si basa il festival che anima da ormai oltre 3 decenni; a maggior ragione a poche settimane dai fatti di Parigi e dal massacro dei redattori di Charlie Hebdo. Quegli attentati, ha detto il regista e attore leggenda del cinema americano, sono stati un segnale d’allarme non solo per Parigi, ma in generale per la libertà d’espressione. Per questo il festival fra le montagne dello Utah porterà avanti la sua missione. “L’obiettivo principale rimane lo stesso, raccontare storie, la diversità, dare una chance ad altri tipi di narrazioni, raccontate in modo diverso. Questo può disturbare alcune persone. Ma questo fa parte del modo di essere americano, noi siamo indipendenti e la diversità fa parte di quello che siamo”. Fra i film più attesi al festival quest’anno, (dal 22 gennaio a domenica 1 febbraio) “Last days in the desert”, con Ewan mcGregor nei panni di Gesù, “Going clear”, documentario su Scientology, e “A walk in the woods” che ha per protagonisti Nick Nolte e lo stesso Robert Redford. (Immagini Afp)