Al via la riforma dei porti, le vecchie Autorità vanno in soffitta. Ecco la nuova struttura

IL DECRETO Delrio: “Le azioni previste consentiranno di avviare un sistema più capace di creare occupazione e sviluppo economico”

gioia-tauro porti

La riforma della portualità, passato l’ultimo esame, fra 15 giorni sarà operativa e a settembre si giocherà la partita dei presidenti. Si rivoluziona la struttura delle ‘vecchie’ Autorità portuali che si trasformano in Autorità di sistema portuale e scendono di numero, passando da 24 a 15, con un respiro più ampio e una governance più snella che cancella i vecchi Comitati portuali e li sostituisce con Comitati di gestione ristretti composti oltre che dal presidente dell’Authority dai soli rappresentanti della Regione, del Comune, della Città metropolitana e dell’Autorità marittima. Mentre la voce delle categorie che operano in porto sarà rappresentata negli Organismi di partenariato della risorsa mare e, rispetto al testo originario, oggi sono ‘rientrate’ anche le vecchie Commissioni consultive in ogni porto, composte però solo dai rappresentanti dei lavoratori delle imprese che vi lavorano. “Le azioni previste dal decreto – ha commentato il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio – consentiranno ai porti italiani di diventare un sistema più capace di creare occupazione e sviluppo economico. Creiamo un sistema mare più capace di promuovere sviluppo e occupazione. Vogliamo che il porto di Genova e Savona diventi il porto della Svizzera, quelli del nord adriatico siamo il porto merci dell’Austria e del nord Europa”.

I 57 porti di rilievo nazionale coordinati da 15 autorità di sistema, aggiunge, “sul modello dei maggiori porti europei verranno guidati da un board snello e da un presidente con ampia facoltà decisionale”. Nel testo licenziato dal Consiglio dei ministri è confermata la possibilità dei presidenti delle Regioni di chiedere il rinvio degli accorpamenti, motivato, fino a tre anni, ma sarà il ministro a decidere. Il decreto semplifica anche le procedure per l’approvazione dei Piani regolatori portuali e introduce la novità della sostenibilità energetica e ambientale dei porti. Le Autorità portuali di sistema saranno chiamate a ridurre il Co2 e promuovere l’uso delle rinnovabili. A coordinare le azioni a livello nazionale sarà la Conferenza nazionale di coordinamento delle Adsp presieduta dal ministro, con tutti i presidenti delle Autorità portuali di sistema e due rappresentanti degli enti locali.