Al via a Parigi i Gay Games tra inclusione e voglia di normalità
Sono in corso a Parigi i Gay Games. La manifestazione arrivata alla decima edizione ha suscitato polemiche perché alcuni sostengono che porti alla ghettizzazione degli atleti che appartengono alla comunità Lgbt. In realtà la manifestazione è aperta a tutti e punta a dare visibilità agli sportivi provenienti da nazioni in cui l’omosessualità è un reato.
In molti paesi infatti chi fa coming out rischia gravi ripercussioni fino alla pena di morte e così in molti scelgono di non rivelare il proprio orientamento sessuale. “Per me essere qui è un’esperienza straordinaria che mi fa sentire libera e felice. Non mi sento giudicata e discriminata e posso divertirmi con persone che hanno vissuto drammi come il mio” racconta Jay, una transessuale ugandese che è stata ripudiata dai suoi famigliari e cacciata dall’università.[irp]
“Per me è stato molto stressante, vengo da una famiglia molto tradizionalista e in Cina non posso neanche dire che sono gay. Qui mi sento normale e accettato” aggiunge Zhang. L’organizzazione ha invitato a partecipare chiunque ha voglia mettersi in gioco, a prescindere da orientamento sessuale, età, etnia, religione e perfino preparazione sportiva. Solo per il gusto di stare insieme e cimentarsi in uno sport. Oggettivamente la maggior parte dei concorrenti sono gay, ma loro non si sentono diversi e il divertimento è assicurato.