Sostenere la candidatura italiana a ospitare l’interferometro gravitazionale di nuova generazione Einstein Telescope (ET), uno dei più grandi e ambiziosi progetti indicati dalla roadmap ESFRI, lo European Strategy Forum on Research Infrastructure, come infrastruttura di ricerca di interesse strategico per l’Europa. Questo l’obiettivo di ETIC (Einstein Telescope Infrastructure Consortium), consorzio nato e finanziato nell’ambito della Missione 4, coordinata dal MUR Ministero dell’Università e della Ricerca, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che riunisce università ed enti di ricerca nazionali, di cui l’INFN è sia proponente che capofila e che si è riunito ieri per la prima volta danno il via alla sua attività.
A fronte di un investimento totale di 50 milioni di euro, entro i prossimi 30 mesi, ETIC – informa l’INFN – si occuperà della preparazione e della realizzazione dello studio di fattibilità e della caratterizzazione del sito individuato per ET, la miniera dismessa di Sos Enattos, nel Nuorese, e della creazione di una rete di laboratori di ricerca per lo sviluppo delle tecnologie che saranno adottate dal nuovo osservatorio gravitazionale. ETIC rappresenta la volontà di cogliere le rilevanti opportunità che la presenza nel nostro paese di una infrastruttura di ricerca come ET garantirebbe. Il disegno avanzato e le tecnologie di frontiera di cui si avvantaggerà il nuovo interferometro permetteranno infatti di ampliare lo spettro di sorgenti gravitazionali osservabili. Senza dimenticare le ricadute economiche legate all’eventuale realizzazione dell’osservatorio in Sardegna, che si tradurrebbe nell’affidamento di appalti per la gestione dei servizi necessari per lo svolgimento delle attività di ricerca e con il rilancio dell’area selezionata per ospitare il sito.
Oltre alla preparazione, alla progettazione e all’esecuzione degli studi di fattibilità e di caratterizzazione del sito di Sos Enattos, che contribuiranno a sostenere la candidatura dell’Italia, uno dei principali obiettivi di ETIC – le cui attività si articoleranno in tre fasi nell’arco dei prossimi trenta mesi – è l’individuazione, lo studio e lo sviluppo di tecnologie abilitanti per ET attraverso la creazione di una rete di laboratori, e il potenziamento o la realizzazione di strutture dedicate presso le università e gli enti coinvolti nel progetto. “È di fondamentale importanza per il nostro paese prepararsi al meglio per la sfida scientifica e tecnologica rappresentata dalla realizzazione di ET. Per questo ETIC è un progetto strategico: perché offre le condizioni e le risorse per condurre le ricerche necessarie allo sviluppo delle nuove tecnologie di interferometria gravitazionale che serviranno a raggiungere la sensibilità prevista da ET, come nuovi sistemi per l’abbattimento del rumore sismico e di quello termico, soluzioni innovative nel campo della fotonica, dell’ottica e dell’elettronica e infine nuovi materiali per realizzare gli specchi.
Nei prossimi tre anni, saranno quindi aperte molte posizioni lavorative dedicate a tecnici e tecnologi, 48 solo in questa prima fase del progetto”, illustra Michele Punturo, ricercatore della sezione di Perugia dell’INFN e coordinatore scientifico di ETIC. Con ETIC, l’INFN punta a consolidare il ruolo di leadership dell’Italia nel settore dedicato allo studio delle onde gravitazionali, già ampiamente riconosciuto in virtù del fondamentalmente contributo fornito alla realizzazione e alle attività di Virgo, l’interferometro gravitazionale europeo ospitato a Cascina, nei pressi di Pisa, e gestito dal consorzio EGO (European Gravitational Observatory), di cui l’INFN è socio fondatore insieme al Centro Nazionale della Ricerca Scientifica francese (CNRS).