Alba Rohrwacher: recito con lo stesso entusiasmo di 20 anni fa

Alba Rohrwacher: recito con lo stesso entusiasmo di 20 anni fa
Alba Rohrwacher
11 febbraio 2022

Alba Rohrwacher entra nel mondo poetico e originale della regista franco-libanese Chloé Mazlo con “I cieli di Alice”, dal 15 febbraio nei cinema e su IWonderfull. Un film che racconta in modo lieve e con un’atmosfera quasi fantastica una vicenda radicata nella realtà. Alice cresce tra le montagne svizzere e sogna di viaggiare. Quando le viene offerto un lavoro come ragazza alla pari a Beirut, in Libano, coglie subito l’occasione. Lì la giovane donna prende vita: in quella città solare, vivace, libera, trova l’amore e una nuova famiglia, costruisce dei sogni, fin quando la guerra civile inizia a sgretolare tutto. Alba Rohrwacher, che qui recita in francese, racconta: “Alla fine di questo viaggio che noi facciamo con questi personaggi, secondo me è un film che ci porta a fare delle riflessioni profonde. E’ un superpotere che ha il cinema. Trasfigurare la realtà e però avere anche attraverso questo mondo poetico che rappresenta avere anche la possibilità di far riflettere in una maniera profonda su dei temi molto seri”.

Il film era stato selezionato due anni fa per il festival di Cannes, quell’edizione fu poi annullata per la pandemia. A questo proposito Alba dice: “Questo film è stato fatto prima di tutto quello che è successo nel mondo, però sicuramente è un film che, per esempio, vederlo oggi, è un film ancora più potente che vederlo due anni fa, nel senso che è un film che ti porta anche ad evadere”. L’attrice ha esordito 20 anni fa con “L’ora di religione” di Marco Bellocchio, ha lavorato con Avati, Saverio Costanzo, Paolo Genovese, Moretti. In questo periodo sta girando il documentario “Marcia su Roma”, diretto dal regista irlandese Mark Cousins, e presto la vedremo ne “Il paradiso del pavone” di Laura Bispuri. Alla domanda come sia cambiato in questi 20 anni il suo rapporto con il cinema risponde: “Il mio approccio al lavoro è molto simile a quello di 20 anni fa, ovvero di me che lavoravo in un teatro sgarrupato a degli spettacoli forse impossibili, ma l’entusiasmo e la fascinazione per questo mestiere e le possibilità che questo mestiere mi dava all’epoca, è rimasta esattamente la stessa”.

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