Una esortazione, una esclamazione ma soprattutto una dichiarazione di fragilità. Luigi “Gino” De Crescenzo, noto come Pacifico, descrive così “Bastasse il cielo”, titolo del suo nuovo album di inediti, a 7 anni da “Una voce non basta”. “È diventato il modo per racchiudere queste dieci canzoni, sono dieci canzoni sulla fragilità, su quello che manca, su una mancanza e su tutti i pensieri che si fanno per colmarla, fra cui il cielo, spesso viene chiamato in causa”, spiega. “L’amore c’è in una maniera più adulta, c’è il duro lavoro di chi mette in piedi un amore”.
L’album, in uscita venerdì 8 marzo, anticipato dal singolo “Semplicemente”, sarà seguito da un tour che parte da Padova l’8 marzo. Un disco di cui ha scritto parole e musica, scontato per un autore come lui che ha realizzato testi per grandi interpreti come Bocelli, Gianni Morandi, Celentano. E Gianna Nannini con cui ha scritto “Sei nell’anima”, a 4 mani. “Lei mi mandò una parte io l’altra, la mia era molto intima quando ho sentito la sua ho capito la potenza della canzone popolare. Le voci per un autore danno una forma alle proprie intuizioni che da soli non si riuscirebbe a dare”.
Pacifico definisce una proposta inutile, la proposta della Lega di riservare delle quote in radio alle canzoni italiane. “Il focus non credo sia la musica italiana, più che la quantità di musica italiana, credo siano quelle due righe in arabo della canzone di Mahmood piuttosto che gli immigrati di seconda generazione, penso a Ghali, che stanno diventando più ascoltati dai ragazzi. Se la musica dei ragazzi comincia a parlare più lingue, parla una lingua araba nordafricana, lingua di una cultura vissuta da una parte delle persone come invadente, è chiaro che inquieta molto chi si riferisce a quella parte dell’elettorato”.
Pacifico, che vive a Parigi, spiega che i paragoni con una legge francese simile, non reggono. “Non è tanto la quantità francese di musica in radio, che spesso poi per eludere questo problema la passano di notte, è che hanno aumentato il budget per le orchestre giovanili, hanno raddoppiato il budget per il prestito degli strumenti, e io che sono stato salvato da una chitarra prestatami dal figlio del dottore so bene quanto questo possa costruire un artista”.