Alitalia, tutta in salita la strada per risolvere crisi. Delrio: “Problemi seri, c’è preoccupazione”

Alitalia, tutta in salita la strada per risolvere crisi. Delrio: “Problemi seri, c’è preoccupazione”
21 febbraio 2017

Quelli di Alitalia sono “problemi seri. Non si affrontano a cuor leggero. Preoccupazione c’è, eccome”. E’ chiaro il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, nel definire la situazione della ex compagnia di bandiera. D’altronde, si prospetta tutta in salita la strada per risolvere la crisi di Alitalia, con il rischio di 2.000 esuberi. I sindacati parlano di “rischio Titanic”. La parola ora spetta all’azienda, che verra’ convocata dall’esecutivo sia per far luce sulla situazione di cassa dell’aviolinea sia per discutere del contratto nazionale di lavoro. Una richiesta, quest’ultima, avanzata dagli stessi sindacati ai ministri Delrio e Poletti dopo “azioni contrattuali unilaterali” decise dall’azienda che sono ritenute inaccettabili. L’incontro tra Governo e sindacati tenutosi ieri, non e’ servito quindi a scongiurare lo sciopero del trasporto aereo previsto per giovedi’ prossimo. I sindacati puntano i piedi e lanciano un aut-aut: come ha riferito il segretario generale della Fit-Cisl, Antonio Piras, “o l’azienda fara’ retromarcia su tutto oppure la protesta sara’ confermata”.

BILANCIO IN ROSSO Si attende ora la prima settimana di marzo quando dovra’ essere presentato il piano: “Il governo ha espresso preoccupazione per la situazione della cassa che deve sostenere l’impresa per la quale sara’ necessario un nuovo sostegno delle banche”, ha riferito il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo. Nel frattempo, sul fronte finanziario, si sta lavorando ad una soluzione: lo ha detto l’ad di Banca Imi Mauro Micillo che ha confermato l’impegno a trovare una soluzione per il dossier Alitalia che, secondo quanto si apprende, arriverebbe a perdere un milione al giorno. Si attende ora la convocazione da parte dell’esecutivo dei vertici dell’azienda. Secondo indiscrezioni Alitalia potrebbe archiviare il 2016 con una perdita di gestione intorno ai 600 milioni, mentre il gruppo Air France-Klm ha chiuso lo scorso anno con 795 milioni di utile netto (118 nel 2015). E rispondendo indirettamente a chi vede un’Alitalia tutta sui voli a lungo raggio, l’associazione degli aeroporti europei (Aci Europe) rende noto che nel 2016 il traffico europeo e’ cresciuto del 5,1% con un tasso di incremento record anche rispetto alle altre aree del mondo. Comunque, per sapere quali sono le intenzioni dell’azienda occorre aspettare la fine del mese come ha annunciato il consiglio di amministrazione del 16 febbraio. Anche perche’, ha chiarito il vice presidente, James Hogan, rimane da fare “un grande lavoro per arrivare a una struttura dei costi che possa permettere all’azienda di essere competitiva ed economicamente sostenibile sul mercato”.

TANTE INCERTEZZE Nonostante la necessita’ di decidere rapidamente che cosa sara’ l’Alitalia del futuro visto che la scarsa liquidita’ in cassa non dovrebbe andare oltre la primavera, da quanto si apprende la compagine azionaria non ha ancora scelto il nuovo modello al quale puntare. Di certo sono in molti a lavorare al nuovo piano con idee non sempre coincidenti. Oltre al management c’e’ l’advisor Roland Berger, il commercialista Riccardo Ranalli, ‘in qualita’ di asseveratore del piano’, la project manager Laura Cavatorta. E il ventaglio di opzioni e’ piuttosto ampio: creare una low cost con cui competere nel breve medio raggio, cedere ‘tout court’ le tratte piu’ brevi ad una low cost di successo come Ryanair o Easyjet, allearsi con una grande vettore europeo a livello di Lufthansa con il quale condividere un progetto di vettore a basso costo. E riguardo a questa ultima opzione, c’e’ da tener conto che l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e’ destinato a mutare la mappa dei vettori comunitari che detengono una serie di privilegi e diritti nei collegamenti all’interno dell’Unione. Come dire che bisogna vedere che faranno la British Airways e Easyjet per evitare i limiti posti ai vettori extracomunitari nei cieli dell’Unione Europea. A traballare non sono solo le poltrone di Hogan e Ball: secondo alcune indiscrezioni anche il presidente Luca Cordero di Montezemolo potrebbe decidere di lasciare. Sul ‘tabellone’ degli arrivi sembra che sia stato cancellato il nome di Corrado Passera mentre si affaccia l’ipotesi di Gaetano Micciche’ e di Mauro Moretti, visto che il suo mandato alla guida di Leonardo e’ in scadenza e la recente condanna per il suo passato alla guida delle Ferrovie dello Stato non gioca a favore di una riconferma alla guida del gruppo di piazza Monte Grappa.

LO SCIOPERO A causa dello sciopero proclamato per la giornata del 23 febbraio dalle sigle sindacali Usb e Cub Trasporti e dalle associazioni professionali Anpac e Anpav (per l’intera giornata ad eccezione delle fasce garantite 7-10 e 18-21) e dai sindacati confederali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta (dalle 14 alle 18), Alitalia e’ stata costretta a cancellare il 60% dei voli programmati, sia nazionali che internazionali (sul sito e’ disponibile la lista dei voli cancellati). A questo punto, la compagnia ha attivato un piano straordinario per riproteggere sui primi voli disponibili il maggior numero di passeggeri coinvolti nelle cancellazioni. Alitalia impieghera’ su alcune rotte domestiche e internazionali aerei piu’ capienti per facilitare la riprotezione dei passeggeri. Negli aeroporti di Fiumicino e Linate la compagnia ha previsto un rafforzamento del proprio personale per assicurare la massima assistenza ai clienti. E’ stato anche incrementato il numero degli addetti al call center.

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