Alla Camera ultimo atto intercettazioni. Governo: no a udienza filtro
LE RIFORME Il M5S non arretra: daremo battaglia, l’esecutivo vuol punire i giornalisti. Oggi l’aula concluderà l’esame degli emendamenti e domani voto finale di Giuseppe Novelli
di Giuseppe Novelli
Si consumerà oggi in aula alla Camera l’ultimo atto sulle intercettazioni: l’assemblea conclude infatti l’esame della riforma del processo che, tra le altre cose, delega il governo a mettere mano alla disciplina sugli ascolti. Su questo punto, la novità è la marcia indietro dell’esecutivo sull’udienza di selezione delle conversazioni rilevanti che verrà soppressa dal testo. La modifica sarà apportata, salvo sorprese, attraverso un emendamento messo a punto dalla presidente della commissione Giustizia e relatrice del testo, Donatella Ferranti (Pd), e che verrà sottoposto, col parere favorevole del governo, in mattina al comitato dei nove convocato per le 10. Da qui sarà portato in aula, prevista per le 11, come proposta di modifica della commissione per l’ok definitivo. Fare un’udienza di selezione delle intercettazioni da usare per disporre misure cautelari avrebbe comportato, infatti, la situazione bizzarra di convocare, prima dell’arresto, l’avvocato difensore della persona da arrestare. Quindi via la parola udienza, resta la selezione che in sede di decreto legislativo si deciderà come fare.
“E’ una delega in bianco”, insiste Vittorio Ferraresi, capogruppo M5S in Commissione e relatore di minoranza, che promette battaglia “anche se c’è rimasta mezz’ora per intervenire in aula” visti i tempi contingentati. E non gli basta l’ipotesi Ferranti di dare parere favorevole a un emendamento pentastellato: “Ci saremmo aspettati una maggiore solidarietà nella nostra battaglia da quelle categorie colpite da questo ddl”. Il riferimento è ai giornalisti: “Li sanzioneranno, questo è sicuro, perché lo hanno detto. I miei emendamenti escludono le sanzioni ai cronisti ma saranno bocciati e nel decreto attuativo le sanzioni ci saranno”, avverte Ferraresi che la scorsa settimana aveva convocato una conferenza stampa per denunciare “la legge vergogna”, affiancato dal presidente dell’ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino. Oggi l’aula concluderà l’esame degli emendamenti e domani mattina intorno alle 11 ci sarà il voto finale.