Gli ottavi si chiudono con una gran bella partita, che il Belgio vince 2-1 nei supplementari dopo averla dominata e aver rischiato di perderla al 93’. Sabato pomeriggio, nei quarti, troverà l’Argentina e sarà una sfida tutta da gustare, con i sudamericani che si affidano a Messi e il Belgio al gioco di squadra fondato sui capelloni di centrocampo Witsel e Fellaini. Sembra quasi una riproposizione dell’Argentina-Belgio di Messico ‘86 nella quale Maradona fece il fenomeno. Un po’ quello che ha fatto ieri Lukaku, dapprima portato in panchina da Wilmots per far posto a Origi e poi decisivo nei supplementari, prima con l’incursione che ha propiziato il gol di De Bruyne, poi ha fissato il 2-0.
Lukaku, dunque, ha avuto un impatto devastante sulla partita proprio come prima aveva avuto il portiere americano Howard, che durante il lungo assedio belga aveva alzato un muro, diventando l’ennesimo portiere protagonista di questi ottavi. Strepitose le sue parate su Mertens, più volte su Origi, sul neo entrato Mirallas, su Hazard e su Kompany proprio al 90’. E’ il Mondiale dei numeri uno, oltre che dei dieci e i vari Julio Cesar, Navas, M’Bholi, Romero e, appunto, Howard dovranno essere ricordati come Neymar, Messi, Rodriguez e Robben.
Per merito suo, per la quarta volta, uno degli ottavi è finito ai supplementari, anche perché al 93’ Wondolowski ha sbagliato il gol della vittoria-beffa degli USA. Al 3’ del primo supplementare segna De Bruyne dopo un’incursione del neo-entrato Lukaku, che poi sigla il 2-0. Ma non è finita, perché al 2’ del secondo supplementare Green accorcia le distanze e dà il via ad un finale palpitante. Il Belgio resiste. E sogna. (Il Tempo)