La situazione in merito alla spesa delle risorse comunitarie in Sicilia è “più grave del previsto” dice Mario Filippello, segretario regionale della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della Pmi), che oggi ha partecipato a Palermo alla riunione del Comitato di sorveglianza per fare il punto sulla spesa Fesr 2007/2013. Il totale di 6 miliardi e 500 milioni di euro inizialmente previsti dal Po Fesr 2007/2013 per la Sicilia si è ridotto a 4 miliardi 359 milioni. Una parte dei fondi, infatti, è stata dirottata verso i programmi nazionali, un’altra parte è stata restituita a Bruxelles. “Il nostro allarme sul cattivo utilizzo dei fondi era fondato – prosegue Filippello -, ma i governi che si sono succeduti non hanno voluto, o saputo, ascoltarci. La cosa più grave è che fino ad oggi risultano pagamenti certificati per ‘appena’ 1 miliardo e 899 milioni: il rischio di perdere risorse, insomma, è sempre più concreto”. Secondo il segretario regionale della Cna il dato è “preoccupante se si considera che, se non fosse stato per la proroga fino al 2015, il programma oggi sarebbe già scaduto”.
”Da tempo – prosegue – le imprese e gli artigiani chiedono di utilizzare parte dei fondi comunitari per il sostegno al lavoro vero e all’economia reale, innanzitutto supportando i patrimoni dei Confidi e i fondi rischi dei Consorzi per l’accesso al credito. Ma fino ad oggi i governi hanno scelto altre strade con il risultato che, ad esempio, i fondi Jeremie e Jessica sono in gran parte fermi nelle banche e inutilizzati, per non parlare della scelta di destinare risorse al fondo di Mediocredito Centrale attivando un uso sostitutivo dei fondi, quando invece serviva un uso aggiuntivo delle risorse per il sostegno al credito”. ”A questo punto – conclude Filippello – bisogna ‘salvare il slavabile’ per non essere costretti a restituire somme a Bruxelles. E, anche in vista della prossima programmazione, bisogna sostenere i Fondi di rotazione per il credito agevolato nei diversi settori e contribuire al rafforzamento dei Confidi per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese”.