Il capo dell’intelligence interna tedesca Hans-Georg Maassen ha lanciato oggi un allarme sulla radicalizzazione dei gruppi di estrema destra attorno all’afflusso record di migranti, dopo che nel fine settimana ci sono state marce razziste e anche scontri con militanti antifascisti in diverse città nel weekend. “Quello che vediamo è collegato alla crisi dei rifugiati ed è una mobilitazione nelle strade degli estremisti di destra, ma anche di qualche estremista di sinistra” che si oppone ai neonazisti, ha detto Maassen – capo dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione – alla Deutschlandfunk radio. Maassen ha sottolienato che negli ultimi anni il suo servizio ha rilevato una “radicalizzazione” e una “maggiore volontà di usare la violenza” di tutti i gruppi estremisti, a partire da quelli di estrema destra, ma anche l’estrema sinistra antifascista e gli islamisti.
La polizia e l’esercito hanno dovuto scortare due autobus che portavano circa 100 migranti sabato notte a un rifugio nella città dei Niederau, nella Sassonia orientale, dopo che manifestanti neonazisti hanno manifestato sul luogo. Inoltre più di mille persone hanno dimostrato contro i rifugiati in diverse città dello stato orientale di Macleburgo-Pomerania occidentale venerdì. In scontri tra opposte fazioni a Stralsund sono state ferite tre persone. A Lipsia la manifestazione di estrema destra “Offensiva per la Germania”, organizzata da un attivista locali anti-islamico, ha registrato 400 presenze. Ha tuttavia innescato una contro-manifestazione di sinistra, con oltre mille attivisti. Ci sono stati scontri, con lanci di pietr e e petardi. Ancora, nella città orientale di Brema, persone sconosciute hanno cercato di dar fuoco a una casa dove dovrebbero risiedere da ottobre dei rifugiati. Quest’anno ci sono stati 22 attacchi incendiari contro rifugi per migranti. (Fonte Afp)