Cronaca

Allarme per la nuova variante di Mpox. L’Oms: rafforzare i controlli

L’Europa si trova di fronte a una nuova sfida sanitaria con la segnalazione del primo caso della nuova variante di Mpox, noto anche come vaiolo delle scimmie, in Svezia. Questo evento ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a lanciare un appello urgente a tutti i Paesi europei affinché intensifichino i controlli per individuare tempestivamente nuovi casi. Ma proprio oggi, anche il Pakistan ha segnalato il primo caso di Mpox, sul suo territorio oggi.

Hans Kluge, direttore regionale per l’Europa dell’OMS, ha sottolineato l’importanza di una risposta rapida e coordinata. “Come abbiamo sottolineato in precedenza, era solo questione di tempo prima che la variante mpox clade I, che sembra essere più grave rispetto a clade II, venisse individuata in altre regioni, dato il nostro mondo interconnesso”, ha dichiarato Kluge. La nuova variante clade I è considerata potenzialmente più pericolosa e richiede un’attenzione particolare da parte delle autorità sanitarie.

 

 

In risposta alla situazione, Kluge ha esortato i Paesi europei a fornire “consigli di salute pubblica” chiari e accessibili, nonché a rafforzare l’accesso ai vaccini e agli antivirali. L’obiettivo è quello di prevenire la diffusione della malattia e proteggere le popolazioni più vulnerabili. Kluge ha inoltre sottolineato la necessità di evitare qualsiasi forma di stigmatizzazione o discriminazione nei confronti delle persone o delle comunità colpite dal vaiolo delle scimmie, ribadendo l’importanza di un approccio inclusivo e rispettoso. La questione dei test diagnostici è stata sollevata dal professor Francesco Broccolo, microbiologo dell’Università del Salento, che ha evidenziato la necessità di potenziare i metodi diagnostici attuali.

“Attualmente, i test sierologici permettono di escludere l’infezione, ma abbiamo bisogno di test diretti per valutare l’infezione acuta”, ha avvertito Broccolo, suggerendo che l’innovazione in questo campo sarà cruciale per contenere la diffusione del virus. A livello globale, l’allerta è stata innalzata dopo che l’OMS ha dichiarato l’emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale (PHEIC). In risposta a questa dichiarazione, diversi Paesi stanno rafforzando le misure di controllo. Il Pakistan ha recentemente segnalato tre nuovi casi di Mpox, mentre la Cina ha aumentato i controlli su persone e merci che potrebbero essere state esposte al virus. L’evolversi della situazione richiederà un impegno continuo e coordinato da parte delle autorità sanitarie di tutto il mondo per prevenire la diffusione della nuova variante di Mpox e proteggere la salute pubblica.

 

Che cos’è l’Mpox

L’Mpox, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie, è una malattia infettiva causata dal virus monkeypox (MPXV). Questo virus appartiene alla stessa famiglia del virus responsabile del vaiolo. Ecco alcune informazioni chiave sull’Mpox:

  1. Origine e diffusione:

    • L’Mpox è stato identificato per la prima volta nel 1970 nei villaggi rurali delle zone delle foreste pluviali dell’Africa centrale e occidentale. In quel periodo, il vaiolo (smallpox) era nelle fasi finali dell’eradicazione.
    • L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente deciso di utilizzare il nome “Mpox” per questa malattia, in sostituzione del precedente nome “monkeypox”, al fine di ridurre lo stigma associato alla terminologia precedente. Entrambi i nomi saranno usati contemporaneamente per un anno, mentre “monkeypox” sarà gradualmente abbandonato.
  2. Patogeno e serbatoi:

    • Il virus Mpox (MPXV) è un virus a DNA a doppio filamento appartenente alla famiglia Poxviridae, genere Orthopoxvirus. Esistono due cladi geneticamente distinti del MPXV: il Clade I (dell’Africa centrale e bacino del Congo) e il Clade II (dell’Africa occidentale).
    • Il Clade I è clinicamente più severo, più facilmente trasmissibile tra le persone e più letale.
    • Il virus si trova principalmente tra primati e piccoli roditori in Africa, ma permangono incertezze sui serbatoi naturali e sulla circolazione del virus in natura.
  3. Trasmissione:

    • L’Mpox si trasmette principalmente da animale a uomo. La trasmissione da persona a persona avviene tramite stretto contatto prolungato, ma può anche avvenire da madre a feto attraverso la placenta.
    • Durante l’epidemia del 2022, sono stati segnalati casi di trasmissione durante incontri sessuali o intimi, probabilmente a causa del contatto diretto con lesioni infettive o secrezioni respiratorie.
  4. Sintomi e incubazione:

    • I sintomi includono una rash cutanea dolorosa, linfonodi ingrossati e febbre.
    • Il periodo di incubazione varia generalmente tra 1 e 2 settimane, ma può estendersi fino a 3 settimane.

In sintesi, l’Mpox è una malattia emergente che richiede attenzione e prevenzione, soprattutto nelle regioni endemiche dell’Africa centrale e occidentale. Ricorda sempre di consultare un professionista sanitario per ulteriori informazioni e misure preventive.

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