Alle Comunali il centrodestra unito vince (ma sorride solo Meloni)

La performance della Lega è tra le peggiori. Berlusconi: a ballottaggi accantonare dissapori

Giorgia Meloni

Su quelle tre parole in teoria sono tutti d’accordo: “Uniti si vince”. E anche se per avere un quadro definitivo bisognerà attendere i ballottaggi, di certo questa tornata amministrativa sembra premiare il centrodestra laddove non si è presentato diviso: conquista al primo turno Palermo, stravince a Genova e anche all’Aquila, mentre viene penalizzato in quattro dei cinque capoluoghi in cui sono state prese strade separate: Parma, Verona, Viterbo e Catanzaro. E tuttavia, se queste elezioni sono l’antipasto delle prossime Politiche, allora il centrodestra ci arriverà più dilaniato che mai, per la competizione tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, per le lotte intestine a Forza Italia, per la fronda latente della Lega governista.

A sorridere è certamente Fratelli d’Italia, che cresce praticamente ovunque, in alcuni casi anche in maniera esponenziale, sebbene talvolta il punto di partenza fosse intorno ai due punti. Ma soprattutto riesce a superare in consensi il Carroccio in molte città del Nord, come Verona, Parma e Genova. Insomma, il sorpasso annunciato dai sondaggi sembra compiersi. Quanto questo sia merito di Giorgia Meloni o demerito di Salvini è difficile a dirsi. La performance della Lega è tra le peggiori, seconda solo al flop del M5s. Ma Matteo Salvini sceglie di dissimulare parlando praticamente di qualsiasi altro argomento, sostenendo che nel partito nessuno si stia ponendo il problema di come congedarlo ora che non ne imbrocca più una. Parola d’ordine, minimizzare: “Sono contento se il centrodestra vince. Ovunque le liste dei candidati sindaci sono le più votate. Tutto serve per far vincere il centrodestra e io lavoro per far vincere un centrodestra sempre più allargato e inclusivo”.

Centrodestra bello se unito anche per Forza Italia, che porta a casa un buon risultato di lista a Palermo e poco altro. Silvio Berlusconi non proferisce parola e si gode il risultato definitivo di Monza dove l’exploit calcistico ha dato i suoi frutti anche elettorali. A parlare sono però i suoi luogotenenti. “Le vittorie al primo turno – dice Licia Ronzulli – confermano che gli elettori premiamo l’unità di una coalizione nella quale Forza Italia è determinante e mantiene un’assoluta centralità, come dimostra lo straordinario risultato di Palermo. Ci confermiamo decisivi per il successo del centrodestra che, come è sempre più evidente, rappresenta la maggioranza del Paese”. Come nella migliore delle tradizioni, quindi, ognuno porta l’acqua al suo mulino. Certamente, però, il compito più facile ce l’ha Giorgia Meloni che senza tanti giri di parole mette il suo partito alla guida della coalizione.

“Il fatto che oggi Fratelli d’Italia sia la forza traino di centrodestra è un’indicazione della chiarezza del posizionamento”. Ovvero la scelta di essere stati sempre dalla stessa parte, quella di non aver mai accettato di sostenere un governo che non fosse di centrodestra. Da qui, la sfida a Lega e Fi. “Non mi permetto di dire agli altri quello che devono fare”, ma “oggi – dice – mi aspetterei che una politica responsabile dicesse che il Governo è finito, che si va al voto perché questo Parlamento che mantiene in piedi il Governo non rappresenta l’Italia. Questo mi aspetterei”. Intanto, arriva da Silvio Berlusconi l’invito ad “accantonare i dissapori” all’interno della coalizione in vista dei ballottaggi. Per il leader di Forza Italia, si apre “un percorso che ci riporterà alla guida del Paese, con il consenso della maggioranza degli italiani. Dobbiamo esserne all’altezza, a cominciare dai ballottaggi, per i quali ovviamente dovremo accantonare i dissapori locali, dove ci sono stati, e lavorare tutti insieme, con lealtà e rispetto reciproci, per completare il successo della coalizione nel maggior numero di Comuni italiani”.