Economia

Almaviva, nessun dietrofront: confermati tagli e trasferimenti. Delusi i lavoratori

Almaviva non torna indietro sui tagli e sui trasferimenti. Lo ha ribadito nel corso dell’incontro di oggi pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico, davanti ai sindacati e al viceministro Teresa Bellanova. L’azienda ha confermato di non essere in grado di ritirare le procedure di mobilita’ per i 2511 dipendenti di Roma e Napoli, ne’ lo spostamento dei lavoratori da Palermo a Rende che in prima battuta, il prossimo 24 ottobre, riguardera’ 154 unita’ legate alla commessa Enel in scadenza a fine anno, ma che coinvolgera’ a regime 397 operatori. Venerdi’ al ministero dello Sviluppo economico sono convocati Enel e il committente che si e’ aggiudicato la commessa, per affrontare il tema del cambio di appalto. “Noi abbiamo rispettato l’accordo di maggio, e’ l’azienda che non fa altro che imporre decisioni unilaterali. Siamo tornati a chiedere il ritiro sia dei licenziamenti di Roma e Napoli sia dei trasferimenti di Palermo”, dicono delusi al termine del tavolo romano Francesco Assisi ed Eliana Puma della Fistel Cisl. “Non abbiamo riscontrato segnali positivi da parte di Almaviva”, incalza l’Ugl. Le modifiche all’art 24 bis sulla delocalizzazione presentate in Senato, “sono inserite in un percorso le cui tempistiche sono imprevedibili – aggiungono i rappresentanti della Fistel – e intanto l’azienda si dice impossibilitata a ricollocare tutti i quasi 400 lavoratori Enel pur mostrando disponibilita’ a collaborare con chi si occupera’ della commessa da gennaio”.

Il vice ministro ha infine rinviato al 27 ottobre il tavolo al Mise, oltre a fissare per il prossimo venerdi’ l’incontro per la commessa Enel con il committente e il nuovo fornitore. Presente oggi anche la Regione siciliana con l’assessore alle Attivita’ produttive Mariella Lo Bello che ha criticato i trasferimenti: “Il fatto che oggi la crisi coinvolga 300 persone non esclude che domani possano essere coinvolti tutti”. Poi ha formalizzato “la disponibilita’ pien” sui percorsi di formazione, anche di concerto con il Comune di Palermo, con la “massima disponibilita’ a cercare di costruire percorsi comuni con le altre regioni. La Sicilia non puo’ permettersi di perdere posti di lavoro”. L’amministratore delegato di Almaviva Andrea Antonelli ha replicato alle critiche ricevute su piu’ fronti: avrebbe detto, secondo quanto riferito dai sindacati, che le procedure sono state aperte a marzo; i lavoratori bocciarono il primo accordo e a fronte di cio’ l’azienda provo’ a trovare nuovi soluzioni. E ha lamentato che in sei mesi non e’ successo nulla. “Abbiamo ancora una volta espresso la nostra preoccupazione – dice l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Palermo Giovanna Marano – perche’ non vorremmo che il lavoro condotto per mesi col Governo nazionale per uscire dal tunnel della precedente grave crisi si concluda col trovarci in un altro tunnel di una altrettanto grave crisi”. Chiediamo all’azienda – afferma il sindaco Leoluca Orlando – di contribuire a raffreddare il clima riconducendo quella che siamo coscienti essere una situazione delicata alla possibilita’ di un confronto serio e produttivo. Per questo e’ indispensabile sospendere i provvedimenti di licenziamento e di trasferimento e tornare ad un tavolo negoziale sotto l’egida del Governo nazionale, che sulla vicenda ha sempre mostrato grande sensibilita’ e attenzione”.

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