Fumata bianca per trattativa Almaviva. Dopo 17 ore di negoziato non-stop al Mise, iniziato ieri pomeriggio, sono stati ritirati i licenziamenti per i 2988 dipendenti che sarebbero dovuti scattare al termine della procedura di mobilita’, il 5 giugno. Un accordo quadro adesso coprira’ 18 mesi con gli ammortizzatori sociali. Insomma, si blocca la procedura e si gettano le basi per strutturare un accordo di 6 mesi di contratti di solidarieta’ e 12 mesi di cassa integrazione straordinaria in continuita’, coperti con garanzia economica sottoscritta dai rappresentanti delle istituzioni nazionali e territoriali. Le Rsu hanno quindi revocato con effetto immediato lo sciopero indetto per stamane. L’accordo quadro, piu’ nel dettaglio, prevede contratti di solidarieta’ difensiva della durata di 6 mesi dal primo giugno: Palermo e Roma al 45%, Napoli al 35% senza condizioni economiche peggiorative; pianificazione ogni 15 giorni invece che ogni mese. Eventuali picchi di traffico delle commesse verranno gestiti prioritariamente dai siti con Cds. L’integrazione e’ stabilita se si supera il 25%. Inoltre, anticipo Inps di 12 mesi di Cigs con riduzione della percentuale graduale fino ad un massimo del 20%. Un’altra novita’ e’ il mantenimento della disponibilita’ della sede palermitana di via Marcellini, data in imminente chiusura. La Regione interverra’ finanziando e assicurando la formazione. Fissata la convocazione mensile del Tavolo Mise di settore permanente, dove si discutera’ di 24 bis, delocalizzazione e garanzie legate al ‘bonus Renzi’. Il testo e’ stato siglato – ma non da tutti, non l’avrebbe fatto la Rsu Cgil di Roma – con qualche perplessita’. C’e’ chi sostiene che l’accordo “preveda nei fatti solo un ridimensionamento e un rinvio degli esuberi: i problemi fondamentali – sostengono i critici dell’intesa – riguardano la certificazione degli esuberi su tre sedi e il fatto di dovere sperare in nuove commesse per riassorbire i 1600 esuberi previsti al termine dei 18 mesi. La procedura e’ stata revocata ma gli esuberi restano, dunque”. Ma al momento prevale il sollievo tra i dipendenti per avere fermato l’infernale conto alla rovescia.
I PUNTI DELL’ACCORDO La svolta sul caso Almaviva, sancita stamane intorno alle 8.30, al ministero dello Sviluppo economico, e’ condensata negli undici punti del verbale siglato dal Mise, dal ministero del Lavoro, da azienda e sindacati. Questi ultimi divisi tra sollievo e scetticismo, perche’ gli esuberi, e non poteva essere diversamente, non vengono cancellati con un colpo di spugna, ne’ con una firma sotto un’intesa. Ma il risultato, ottenuto sotto la regia della dinamica viceministro Teresa Bellanova, resta una buona notizia poiche’ era imminente la scadenza della procedura che, scattata il 21 marzo, imponeva dal 5 giugno l’avvio dei licenziamenti. Cosi’ il primo punto del verbale d’accordo spiega che ai fine di “una soluzione non traumatica” della vertenza, le parti convengono “nel gestire gli esuberi aziendali” – 2988 tra Palermo, Napoli e Roma – mediante la sottoscrizione di un contratto di solidarieta’ difensiva, a fronte del quale – sancisce il secondo punto del testo – “la procedura di licenziamento collettivo avviata da Almaviva Contact e’ revocata”. Il contratto di solidarieta’ avra’ durata di sei mesi e decorrera’ dal primo giugno, senza soluzione di continuita’ alla scadenza del contratto di solidarieta’ attualmente in corso di applicazione. Avra’ attuazione nelle sedi operative aziendali delle tre citta’ coinvolte, secondo modalita’ e percentuali di riduzione oraria stabilite dalla parti sociali: Roma e Palermo 45%, Napoli 35%, e senza alcun peggioramento delle attuali condizioni reddituali dei lavoratori. La riduzione dell’orario di lavoro sara’ pianificata quindicinalmente e potra’ prevedere sospensioni dal lavoro – senza necessita’ di preavviso – per effettuare interventi formativi di durata anche inferiore alla giornata, secondo la regolamentazione di dettaglio che sara’ concordata tra le parti in un’intesa separata. Nel caso in cui la commessa sia gestita su piu’ siti, alcuni impattati dal contratto di solidarieta’ e altri no, gli eventuali picchi di attivita’ verranno assorbiti, in via prioritaria mediante riduzione del ricorso alla solidarieta’.
In base all’intesa, l’azienda anticipera’ ai lavoratori il contributo di solidarieta’, devolvendo agli stessi anche la quota di propria spettanza. Le amministrazioni competenti si impegnano al fine di accelerare le procedure che consentano la continuita’ dell’erogazione del contributo. Entro sei mesi dalla sottoscrizione del contratto di soldarieta’, le parti sociali sottoscriveranno un accordo “coerente con le negoziazioni gia’ intercorse” e con gli impegni assunti l’8 aprile in merito “alla gestione della qualita’, della produttivita’ e dell’analisi del contatto a livello individuale”, finalizzato a fornire “le imprescindibili leve distintive che consentano di essere competitivi”. Tale accordo trovera’ inizialmente applicazione, in via sperimentale, in alcuni siti produttivi e sara’ oggetto di apposita verifica del tavolo di monitoraggio. Le parti sin d’ora concordano sulla possibilita’ di gestire eventuali esuberi che dovessero residuare al termine dei sei mesi di contratto di solidarieta’, attraverso il ricorso alla integrazione salariale, riconosciuta a favore del settore dei call center per un periodo massimo di dodici mesi. Passati sei mesi dalla sottoscrizione del Cds, l’azienda si impegna a ridurre gradualmente – su base trimestrale e in misura non inferiore al 5% – il ricorso alle misure di sostegno al reddito attraverso un incremento dei volumi di lavoro; tale riduzione sara’ oggetto di una verifica nell’ambito del Tavolo mensile sino al raggiungimento del 20%. Almaviva si impegna, inoltre, al mantenimento dell’attuale sede logistica di Napoli e a esercitare un’opzione finalizzata a utilizzare, “in misura coerente con i volumi di servizio e con il perimetro occupazionale”, l’immobile di via Marcellini a Palermo. Compito delle Regioni sara’ quello di finanziare specifici programmi di formazione e riqualificazione professionale dei lavoratori, “finalizzati all’accrescimento delle competenze nell’ottica di una maggiore competitivita’ aziendale”. Le parti saranno convocate con cadenza mensile presso il ministero dello Sviluppo economico per montorare la situazione occupazione e produttiva aziendale. Infine, il Tavolo di settore dei call cener, istituito permanentemente presso il Mise, con la presenza del ministero del Lavoro, continuera’ a essere convocato periodicamente per affrontare le criticita’ del settore “che richiedono urgenti interventi”.
RENZI Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha elogiato il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, per la chiusura della vertenza Almaviva. “Oggi abbiamo chiuso una crisi complicata, quella di Almaviva, grazie al viceministro Teresa Bellanova che è stata bravissima stando ore al tavolo e dando il meglio. È un fatto bello e positivo anche se domani qualcuno dirà che non basta”, ha detto il premier lamentando i giudizi talvolta severi della stampa sull’operato del suo governo.
L’AZIENDA “Una sfida condivisa con governo e sindacati per riportare lavoro e produttivita’ nelle sedi di Roma, Napoli e Palermo. Stop ai licenziamenti, ammortizzatori sociali per 18 mesi con riduzione progressiva della solidarieta’. Verifica mensile della situazione produttiva ed occupazionale dell’azienda in sede istituzionale. Decisivo l’impegno del Governo per l’intesa”. Lo afferma Almaviva Contact dopo la sigla dell’accordo al Mise.
IL VICE MINISTRO Dopo diciassette ore di trattativa non-stop sugli esuberi Almaviva, si e’ alla svolta. Lo fa capire il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, che ha guidato il negoziato, la quale sul suo profilo ritwitta: “Salvi tremila posti di lavoro dopo 17 ore di trattativa”. Un applauso liberatorio, raccontano i presenti, ha accolto la novita’.
BARBAGALLO L’accordo su Almaviva “è estremamente positivo, perchè è la soluzione di una vertenza che ha salvato tre mila posti di lavoro”. Lo ha detto il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo. Invece, ha proseguito, “il sistema bancario non ha ancora risolto il problema dei risparmiatori che aspettano di essere ristorati e nelle banche c’è il problema della riduzione del personale, ma non si accenna al tema del management”.
RACITI “Tiriamo un sospiro di sollievo: la soluzione positiva della vertenza Almaviva è una bella notizia per la Sicilia e per il Paese”. Lo dice Fausto Raciti, segretario regionale del Partito Democratico della Sicilia.
UIL SICILIA “L’accordo su Almaviva siglato ieri è il miglior accordo possibile, in questo contesto complicato, che mette in salvo 2.988 lavoratori almeno per 18 mesi. Adesso è importante capire gli effetti delle nuove regole suoi volumi di lavoro che resteranno in Italia e come si possa razionalizzare e migliorare il ricorso agli ammortizzatori sociali. Ma il dato vero oggi è che, finalmente, si comincia a tutelare il lavoro nel nostro Paese”. Lo sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Giuseppe Tumminia, segretario della Uilcom Sicilia.
CISL SICILIA “Siamo contenti per i lavoratori. La mobilitazione paga. È stata una vertenza lunga, difficile ma ora tremila famiglie, 1670 solo a Palermo, possono dormire più tranquille”. Così la Cisl e la Fistel siciliane in una nota sull’accordo arrivato nella notte al Mise, tra governo, sindacati e Almaviva Contact. L’intesa scongiura tremila licenziamenti, più di metà solo a Palermo e, oltre che la sede siciliana, riguarda i siti di Roma e Napoli.
ORLANDO “L’intesa raggiunta stamattina al Mise garantisce uno sbocco ad un vertenza che ipotecava il futuro di migliaia di famiglie palermitane”. Lo hanno dichiarato il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano che ha seguito tutta la vertenza fino all’atto conclusivo di questa mattina con la firma dell’accordo. “L’impegno e la responsabilità di tutte le parti, a partire dal governo nazionale rappresentato dal vice ministro Teresa Bellanova a cui va il nostro apprezzamento – hanno aggiunto – ha garantito uno sbocco sostenibile alla vicenda, portando alla revoca dei licenziamenti e accompagnando le attività di Almaviva verso una prospettiva di futuro per le lavoratrici e i lavoratori palermitani.