Alta tensione Conte-Renzi: “Vedremo se si può andare avanti”. E su Palazzo Chigi torna ad aleggiare l’ombra di Draghi

Alta tensione Conte-Renzi: “Vedremo se si può andare avanti”. E su Palazzo Chigi torna ad aleggiare l’ombra di Draghi
Matteo Renzi e Giuseppe Conte
17 dicembre 2020

Alta tensione tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi. E su Palazzo Chigi torna ad aleggiare l’ombra di Draghi. Un’aria pesante che regna all’interno della maggioranza a tal punto da far rinviare più volte l’incontro tra il premier e il leader di Italia viva: saltato ieri in programma alle 13, rimandato a oggi alle 9 slitta ancora, “alle 18 per impegni del presidente del Consiglio”. Non è inoltre ripresa ieri sera la riunione dei capidelegazione con il premier Giuseppe Conte sulle nuove regole di Natale. La capodelegazione di Italia Viva Teresa Bellenova ha infatti comunicato la indisponibiità a partecioparvi. E questo la dice lunga sull’aria che tira nell’esecutivo.

“Un governo non può andare avanti senza la fiducia di tutte le forze politiche di maggioranza – ha detto Conte in merito alla tenuta dell’esecutivo -. Dobbiamo assumerci tutti le rispettive responsabilità, Italia Viva è una parte indispensabile di questo progetto politico”. Quindi, “con Renzi ci confronteremo e vedremo se ci sono le condizioni per andare avanti, io lo spero”. Poi, a sorpresa, per la prima volta, Conte ha aperto ad un eventuale rimpasto: “Se ci sono richieste è giusto ascoltarle”. Infine una battuta: è una gara a lasciare le poltrone, una volta la si faceva per occuparle. Il leader di Iv metterà invece sul tavolo del premier il documento redatto con la corposa summa di proposte per i prossimi mesi. Si va dal Mes sanitario alle riforme costituzionali fino, ovviamente, alla richiesta di una netta marcia indietro di Palazzo Chigi sulla cabina di regia per il Recovery così come era sta pensata qualche giorno fa.

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Quanto basta per far saltare in aria Matteo Salvini. “Non è normale. Oggi (ieri, ndr) non c’era Renzi, domani (oggi, ndr) non c’è Conte…” commenta il leader della Lega. “Sessanta milioni di italiani dipendono da loro… Ma chiamatevi, messaggiatevi, whatsappatevi…. Se Conte e Renzi litigano sulle poltrone chiedo alla Befana di portare nella calza aria nuova, un po’ di futuro”, aggiunge Salvini. Intanto, aAlla vigilia dell’incontro tra Renzi e Conte nell’ambito della verifica di governo, dentro al Movimento 5 Stelle monta l’insofferenza verso il partito dell’ex premier, un tempo acerrimo “nemico” e oggi scomodo alleato. L’oggetto del contendere è sempre l’ipotesi di un’adesione italiana al Meccanismo europeo di stabilità. Renzi ha alzato la posta chiedendo al presidente del Consiglio di dire sì al Mes: “Questi 36 miliardi sono bloccati con un no ideologico dei 5 Stelle e di Conte: a me sembra una follia”.

Di certo il premier e il leader di Iv tornano a vedersi nel solco di una tensione che non accenna a scemare. E che vede, contestualmente, aumentare il pressing del Pd su alcuni nodi chiave e il nervosismo interno ai gruppi del M5s. Con un’ombra che, forse mai come in queste ore, aleggia su Palazzo Chigi: quella dell’ex numero della Bce Mario Draghi, che il presidente del Consiglio annuncia di volerlo sentire presto dopo il suo discorso al G30.

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