Cronaca

Altra nuova variante Covid in GB, Londra: c’è un nuovo ceppo sudafricano, più contagioso

Il ministro della Sanità britannico Matt Hancock ha annunciato che un altro ceppo di Covid-19 è stato rilevato nel Regno Unito, originario del Sudafrica con due casi confermati. “Questo virus è ancora più trasmissibile e sembra aver mutato ulteriormente rispetto al nuovo virus”, ha detto ancora Hancocl nel corso di una conferenza stampa a Downing Street. Hancock ha detto che il governo sta mettendo in quarantena gli stretti contatti dei casi trovati nel Regno Unito, oltre a porre “restrizioni immediate” ai viaggi dal Sudafrica. Chiunque sia stato nel Paese nelle ultime due settimane dovrà essere messo in quarantena, così come coloro che hanno avuto stretti contatti con persone che sono state nel Paese, ha detto aggiungendo che le misure sono temporanee mentre si studia il nuovo ceppo. “Siamo incredibilmente grati al governo sudafricano per la loro trasparenza “, ha aggiunto.

Lo studio sulle varianti è avviato da tempo e gli scienziati stanno cercando di capire i diversi aspetti di questa mutazione. Intanto è “vietato stare fermi a guardare”, avverte Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv). “Dobbiamo prendere atto che il virus è propenso a mutare e questa variante non sarà l’unica e sola a emergere”, spiega in un’intervista all’Adnkronos Salute il presidente dei virologi italiani. “Bisogna tracciare i virus mutanti che inevitabilmente emergeranno in un prossimo futuro – ammonisce – Isolare e sequenziare il genoma virale, anche se costoso, deve diventare un’azione quasi routinaria nei laboratori diagnostici. Per attuare un tale progetto servono fondi ad hoc e una precisa strategia volta a formare una rete di sorveglianza per il coronavirus a livello nazionale o meglio ancora europeo”. Covid, il vero nome della variante inglese è VUI 202012/01. “L’unica paura che dobbiamo avere, qualora si confermasse la forte contagiosità del virus mutante – continua Caruso – è l’incremento nel numero di persone che potrebbero richiedere cure negli ospedali, mettendo ulteriormente in difficoltà il sistema sanitario nazionale”.

Al momento, però, secondo il presidente dei virologi italiani “per definire la contagiosità” della variante Gb “bisogna attendere ulteriori studi. Anche se – riconosce – possiamo dire che si è adattata bene all’uomo, essendo stata capace di entrare in competizione, almeno nel Regno Unito, con il virus pandemico che in questo momento domina lo scenario europeo. Un dato interessante che ci viene fornito dai colleghi inglesi è che, nonostante vi sia un aumento della presenza della variante in circolazione nel Regno Unito, questa non sembra associarsi a un aumento del tasso di mortalità per Covid-19. Se confermata – evidenzia lo specialista – questa osservazione lascia pensare che la mutante non sia più letale dell’attuale virus”.

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