Nuova tegola sul presidente Donald Trump ed il suo entourage. Due settimane prima di conquistare la nomination repubblicani alle presidenziali, Donald Jr, figlio del presidente, organizzo’ un incontro alla Trump Tower di Manhattan con un avvocato russo, Natalia Veselmitskaya, nota per i legami diretti con il Cremlino e per aver gestito la rappresaglia russa – stop alle adozioni di bimbi russi da parte di coppie russe – alle misure Usa previste dalla legge del 2012, il Magnitsky Act, dal nome dell’avvocato poi morto nel 2009 in una prigione russa, che rivelo’ l’elenco dei russi macchiatisi di abuso dei diritti umani. E’ quanto rivela il New York Times, che per la prima volta, collega uno dei figli di Trump a funzionari russi. All’incontro parteciparono anche il controverso capo della campagna elettorale di Trump, Paul Manafort – poi allontanato quando emersero i suoi contatti di lavoro con l’ex presidente ucraino filorusso, Viktor Uanukovuch – ed il genero Jared Kushenr, marito della figlia prediletta Ivanka. Questi ultimi entrambi sotto inchiesta per il Russiagate, le ingerenze russe nelle elezioni presidenziali Usa ed i contatti illegali, almeno 18, tra l’entourage di Trump e funzionari di Mosca, proibiti dalla norma Usa conosciuta come Logan Act. L’incontro ebbe luogo il 9 giugno del 2017 e rappresenta la notizia del primo contato con un funzionario russo e lo staff, ad altissimo livello di Trump, ed e’ anche la prima volta che viene tirato in ballo nel cosiddetto Russiagate il figlio Donald jr. Contattati da Times rappresentati di Donald jr e Kushner hanno confermato che l’incontro c’e’ stato ma sostenendo che si e’ discusso solo del programma di adozioni. Programma che Putin interruppe dopo lo scoppio dello scandalo rivelato da Seghei L. Magnitsky. Nella dichiarazione Donald Jt ha smentito “al cento per cento” che si sia discusso anche della campagna presidenziale Usa. l’avvocato Veselnitskaya, sposata ad un ex viceministro dei Trasporti russo, e i suoi clienti includono societa’ statali. Le sue attivita’ sono finite nel mirino dell’Fbi. (Agi)